Ore di tensione nella serata di giovedì fra Regione Lombardia e Governo. L’asse Milano-Roma ha tremato e i ponti hanno rischiato di crollare prima che una telefonata di Speranza a Fontana placasse gli animi garantendo a stretto giro di posta un nuovo confronto su quando la Lombardia cambierà colore.

Ormai da diverso tempo la nostra regione è stabile su dati che le permetterebbero di diritto di scalare in arancione. Il diritto, quello dei codici però, imponeva un consolidamento di questo trend e la scadenza era fissata proprio per il 27 novembre.

L’esecutivo, temendo il caos nel primo fine settimana di shopping pre natalizio, aveva chiesto che la Lombardia pazientasse ancora qualche giorno rimandando il passaggio di fascia a giovedì prossimo.

La richiesta non è stata ben digerita da Fontana che ha sbottato: “Il Governo intende mantenere la Lombardia in zona rossa fino al 3 dicembre. Non sono d’accordo – ha detto il Governatore – Nel Dpcm sono presenti ‘automatismi’ secondo cui la Lombardia è pienamente nei parametri che la qualificano in zona arancione. Ho fatto presente al Governo che gli automatismi di assegnazione delle zone, così come si applicano in senso negativo devono essere attuati anche in senso positivo, al fine di allentare la pressione sulla popolazione e sull’economia”.

Dopo questo sfogo il ministro Speranza ha provato a ricucire con una telefonata in cui ha chiarito che gli automatismi ci sono, il procrastinare di qualche giorno era solo una precauzione per far assestare la curva in un periodo delicato. Scelta saggia, ma per certi versi difficile da digerire per molti lombardi a partire da istituzioni reigonali e Sindaci che compatti chiedevano il cambio di colore.

“Se vogliono uscire dalla zona rossa – ha detto Speranza – possono farlo”.

Sta di fatto che la situazione si è chiusa cordialmente, con la promessa di ritrovarsi ancora nelle prossime ore con l’obiettivo di individuare la data giusta per allentare le misure restrittive in modo da salvaguardare tanto la salute dei cittadini quanto l’economia.