Secondo quanto prevede il Dm70, i punti nascita con un numero di parti annui al di sotto dei 500 dovrebbero essere chiusi, salvo particolari deroghe regionali. A causa dell’emergenza Covid l’attività del reparto di Iseo è stata sospesa e i parti sono stati dirottati sul nosocomio di Chiari. Lucia Danesi, Orsolina Ciocchi e Nadia Zatti, responsabili del Comitato Pro-ospedale , “a causa della riconversione dei reparti per creare posto per i pazienti positivi al virus le nascite sono state spostate a Chiari . Ora che la situazione sembra essersi stabilizzata, però, abbiamo paura che il reparto e il punto nascite possano chiudere. Quando il Coronavirus infuriava otto partorienti sono andate a Chiari, mentre le altre hanno preferito recarsi a Esine o a Brescia”.

Diverse mamme che nei prossimi mesi raggiungeranno il termine si chiedono, anche tramite i social, se potranno partorire a Iseo o meno. “Ci sono la sala parto, la sala operatoria, la patologia neonatale, il nido e la pediatria attiva 24 ore su 24 – continuano le responsabili del Comitato Pro-ospedale – Ci sono arrivate delle voci di una riorganizzazione dell’Asst Franciacorta e al momento il punto nascite è ancora chiuso. Gli ambulatori per le visite dovrebbero riaprire a giugno, ma vorremmo sapere cosa succederà. Non vorremmo si facesse la fine dell’Oncologia. L’ospedale di Iseo è un punto di riferimento per la sponda bresciana e bergamasca del lago, ma anche per i Comuni della Franciacorta immediatamente vicini al Sebino, per non parlare di Montisola. L’ospedale serve un bacino di 60mila persone, che diventano il doppio in estate, con l’arrivo dei turisti. Speriamo si possa tornare alla normalità e che il punto nascite possa riaprire, perché è un servizio essenziale e qui le mamme si sentono accolte e guidate come in una grande famiglia”.