Al via nell’Aula di Montecitorio la settima votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. La partita è ancora aperta e può riservare altre sorprese. Intanto, sì è concluso il vertice della Lega. Ora Matteo Salvini sta avendo contatti con gli altri partiti. Fonti parlano di “un maggior coordinamento a partire dal voto sul presidente della Repubblica di questa mattina. È stato deciso ieri notte nel corso di un incontro tra il coordinatore di Forza Italia, Lorenzo Cesa dell’Udc, Maurizio Lupi per Noi per l’Italia e Giovanni Toti per Coraggio Italia. Insieme i gruppi ‘valgono’ più di 180 grandi elettori”. Forza Italia, secondo quanto si apprende, si asterrà alla settima votazione. “Ci stiamo astenendo per prendere questa mattinata e capire da che parte andare” ha affermato il leader di Cambiamo parlando fuori da Montecitorio. “Il nome su cui si raccoglie la maggiore sensibilità – ha aggiunto – mi pare sia quello di Pierferdinando Casini”. Scheda bianca anche per Italia Viva.

Il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, e gli altri leader, hanno convenuto di aggiornare più tardi in mattinata il vertice di maggioranza. E’ quanto fanno sapere fonti del Movimento 5 stelle dopo che questa mattina si era diffusa la voce, confermata dal leader di Italia viva, Matteo Renzi, secondo cui il presidente 5 stelle non si sarebbe presentato alla riunione di maggioranza convocata inizialmente per le 8,30. Ieri fonti della Lega hanno dovuto smentire un presunto incontro tra lo stesso Salvini ed il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Naturalmente, resta in campo per il Quirinale la terna composta da Sergio Mattarella (sponsorizzato in particolare dai grandi elettori del centrosinistra e che sta ottenendo in questi istanti numerosi consensi durante il sesto scrutinio), ancora Draghi e Pier Ferdinando Casini.

Alla sesta votazione, fumata nera con 445 astenuti. Rimonta del capo dello Stato uscente, Sergio Mattarella, che ottiene 336 consensi, seguito a grande distanza dal magistrato Antimafia, Nino Di Matteo (41). E ancora il senatore Pier Ferdinando Casini conquista 9 voti, Luigi Manconi 8, la ministra della Giustizia, Marta Cartabia e l’attuale premier, Mario Draghi 5, Giuliano Amato 3 e la presidente del Senato, Elisabetta Casellati 2. Sono 106 le schede bianche, 4 le nulle e 9 i voti dispersi.

“Oggi si riparte con un metodo di confronto caratterizzato da un elemento in più: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale” Lo ha detto, a quanto si apprende, il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, durante l’assemblea dei grandi elettori. “Questa vicenda mi ricorda il gioco del ponte, reminiscenza adolescenziale. Nel ponte di mezzo della mia città viene messo un carrello. Le squadre devono spingerlo da una parte o dall’altra. A un certo punto il piano diventa così inclinato che non si ferma più’, ha concluso il leader del Pd.