Seicento giovani provenienti da tutto il nord Italia in un’area pic-nic fra Botticino e Serle, musica ad alto volume, droga e alcol. Si tratta di un rave party non autorizzato andato in scena lo scorso fine settimana e fermato sono dall’intervento massiccio delle Forze dell’ordine.

Avvisate dai residenti, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza sono giunte sul luogo e lì hanno operato fino alla mattina successiva. Inevitabile il fuggi fuggi generale con molti giovani che si sono messi al volante nonostante il tasso alcolemico oltre il limite o l’assunzione di sostanze stupefacenti. I Carabinieri hanno anche arrestato due di loro per aver rubato un furgone parcheggiato per strada.

Dopo che le centinaia di partecipanti avevano abbandonato il rave poco prima della mezzanotte, il personale della Questura ha bloccato e sequestrato uno dei furgoni utilizzato dai promotori del party, su cui era stata trasportata parte dell’impianto di diffusione sonora e dell’allestimento utilizzato nell’area del raduno.

Le attività d’indagine sono però proseguite anche nei giorni successivi e solo venerdì la Polizia locale della Val Sabbia ha individuato anche l’altro furgone utilizzato dagli organizzatori della festa illegale. A bordo c’erano due ragazzi di origine francese di 20 e 26 anni. A seguito di perquisizione del veicolo, oltre a una modesta quantità di droga, è stato rinvenuto il restante e corposo materiale dell’impianto acustico utilizzato al rave.

I due sono stati segnalati per il reato di invasione di terreni, cioè l’occupazione abusiva dello spazio pubblico per il quale il sindaco del comune interessato ha sporto denuncia dopo che la sua Amministrazione ha dovuto provvedere a liberare il sito dai rifiuti lasciati. Agli stessi è inoltre contestata la contravvenzione amministrativa dell’esercizio abusivo di spettacoli e trattenimenti pubblici senza la licenza del Questore.

Praticamente inutile aggiugere che sono state numerose le sanzioni comminate per il mancato rispetto della misure anti contagio.

Secondo la Questura il fatto che i due organizzatori della festa fossero ancora in zona poteva significare che altri rave fossero in programma per il prossimo futuro nella nostra provincia.