Come era prevedibile il referendum consultivo, senza quorum, per l’acqua pubblica fa prevalere l’astensionismo: il dato dei votanti non ha superato il 22,31%. Vince il si con il 96,64% in linea con il referendum nazionale del 2011.

Solo un bresciano su cinque si è recato ai seggi, un dato comunque in linea con le aspettative del Comitato Acqua Pubblica che faceva affidamento su una platea di sostenitori potenzialmente ampia, considerato che la richiesta di indire il referendum era stata sostenuta da 55 Consigli comunali in rappresentanza di oltre 300 mila abitanti, un terzo dei 970 mila bresciani chiamati ieri alle urne.

Un andamento a macchia di leopardo in provincia. Dove il tema dell’acqua era più sentito l’affluenza ha fatto registrare picchi superiori al 40%, in altre aree la risposta degli elettori è stata pressochè insesistente.

Affluenza oltre la media in quei comuni che hanno ingaggiato una battaglia per conservare la gestione diretta del servizio come Cigole con 46,63%, l’alta Valcamonica con la media a toccare il 45% e Limone con 48,11%. Assenteismo record a Villachiara con l’8,02% di affluenza, unico Comune a scendere sotto la soglia del 10%.