Kharkiv, Palazzo del governo

I negoziati tra la Russia e l’Ucraina non sono stati annullati, ma soltanto rinviati e presto ci saranno annunci ufficiali in merito. Lo annunciano le agenzie di stampa russe “Tass” e “Sputnik”, citando fonti ben informate. Secondo quest’ultima i colloqui possono svolgersi “la sera del 2 marzo o più tardi”, mentre la “Tass” sostiene che la nuova tornata di consultazioni tra le delegazioni di Russia e Ucraina si terrà nel territorio della Bielorussia, a Belovezhskaya Pushcha, nel corso del fine settimana.

Il settimo giorno

È iniziato il settimo giorno dell’operazione militare russa in Ucraina e al momento sono tre le aree più calde del Paese: Kharkiv, Kherson e Kiev.

Nella prima città, situata orientale del Paese, da giorni proseguono gli scontri e questa notte è stato assaltato un ospedale militare. L’esercito russo ha assunto il pieno controllo della città ucraina di Kherson. Lo ha dichiarato questa mattina il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov.

“Infrastrutture civili, strutture di supporto vitale per la popolazione e trasporti urbani operano regolarmente”, ha aggiunto Konashenkov, sottolineando che la città non soffre di carenza di generi alimentari e beni essenziali. Inoltre sono in corso negoziati tra il comando russo, l’amministrazione della città e quella regionale per mantenere il funzionamento delle infrastrutture sociali, nel tentativo di garantire la sicurezza della popolazione.

Mentre a Kiev si sta avvicinando il lungo convoglio militare russo che si trova ora a circa 20 chilometri a nord ovest della capitale ucraina. A Kharkiv, seconda città più grande dell’Ucraina, gli assalti sono proseguiti per tutta la notte e i paracadutisti russi hanno lanciato un assalto aereo a un ospedale militare. Intorno alla struttura sono avvenuti degli scontri a fuoco in cui, stando a quanto riferito dal capo della polizia regionale, Volodymyr Tymoshko, non ci sarebbero tuttavia “vittime ucraine”.

Kherson, invece, sembra destinata a capitolare stando alle parole del sindaco della città, Igor Kolykhayev, secondo cui è “in corso” l’occupazione della città da parte delle forze russe e circa 200 persone sono rimaste uccise durante gli scontri per tentare di difenderla.

Nel frattempo, le città di Sumy, situata a nord di Kharkiv, e Mariupol, il principale porto sul Mar d’Azov, sembrano resistere all’invasione. Stando a quanto riferito da diverse fonti già nella giornata di ieri, tuttavia, Mariupol è circondata, una posizione confermata anche dal rappresentante della milizia dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Eduard Basurin.

La presa di Mariupol è strategicamente importante per le forze russe, in primis per assumere il controllo dello scalo marittimo, ma anche per proteggere il ponte che collega Rostov sul Don alla Crimea e creare un corridoio sino a Kherson. In questo modo i militari russi potrebbero successivamente concentrare gli sforzi su Odessa e Mykolayiv, due importanti centri situati a nord ovest della penisola di Crimea. Si segnala, inoltre, che nella notte a Zhytomyr, nel nord ovest dell’Ucraina, due persone sono rimaste uccise e altre 16 ferite da un missile da crociera russo che ha colpito alcuni edifici residenziali.

In una Kiev sempre più vuota, dopo l’evacuazione anche delle ultime missioni diplomatiche presenti fra cui quella italiana, si attende l’arrivo del convoglio di veicoli corazzati russi lungo oltre 60 chilometri che da due giorni procede la sua avanzata verso la capitale ucraina. Ieri l’attacco alla torre della televisione di Kiev ha provocato cinque morti, una sorta di avvisaglia per la città di ciò che potrebbe accadere nelle prossime ore. La presa di Kiev è chiaramente l’obiettivo principale dell’offensiva miliare russa e il convoglio militare in arrivo dovrebbe, di fatto, consentirne l’accerchiamento a partire da ovest. Per circondare completamente la capitale ucraina, tuttavia, serviranno forze di supporto che dovrebbero muoversi da Chernihiv e Sumy, arrivando da est.

L’avvicinamento del convoglio di mezzi corazzati, al momento, sembra quindi mirato a porre le condizioni per l’accerchiamento della città, anche se non si può escludere che possa fornire da supporto alle truppe già presenti a nord, nella zona di Bucha, Hostolmel e Obolon, e sud, a Vasylkiv. Stando a quanto trapela da alcune fonti di intelligence occidentali, la sensazione è che, data la resistenza mostrata sinora dalla capitale ucraina e i deficit emersi nella prima fase dell’operazione militare, le forze russe vogliano completare la riorganizzazione delle truppe e l’accerchiamento della città prima di lanciare una vera e propria offensiva.

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