Le imprese bresciane rallentano, la produzione industriale svolta in negativo, mentre il terziario appare in chiaroscuro. Questo è quanto emerge dall’analisi congiunturale del secondo trimestre 2023 fatta da Unioncamere Lombardia e Servizio Studi della CCIAA di Brescia.

“La frenata dell’economia europea, iniziata nel quarto trimestre del 2022 è poi proseguita – commenta Roberto Saccone, Presidente della Camera di Commercio di Brescia – E anche in Italia la ripresa si è fermata.”

“Per quanto riguarda la provincia di Brescia – prosegue Saccone – il quadro congiunturale del secondo trimestre evidenzia una dinamica in rallentamento dell’attività produttiva: la produzione industriale ha registrato una contrazione dopo nove trimestri consecutivi di crescita.”

L’andamento del fatturato delle imprese bresciane del commercio al dettaglio evidenzia una tendenza ancora positiva ma in forte rallentamento: la variazione rispetto ai primi tre mesi dell’anno è stata pari a +0,4%. Il fatturato delle imprese dei servizi chiude con risultati negativi: la variazione rispetto ai primi tre mesi dell’anno è stata pari a – 0,7%, mentre su base annua il calo è stato più intenso (-1,0%).

Il quadro congiunturale bresciano è pertanto coerente con il contesto internazionale e nazionale divenuto negli ultimi mesi sempre più critico. Ma a preoccupare gli imprenditori bresciani sono il rallentamento del commercio mondiale, la recessione tedesca che assorbe il 20% delle esportazioni bresciane, l’aumento dei tassi d’interesse che incidono sugli investimenti e l’inflazione galoppante che pesa sul potere d’acquisto dei consumatori e sulle vendite dei beni di consumo.

“In questo contesto – conclude Saccone – le notizie positive provengono dai costi dell’energia e delle materie prime, rientrati dai picchi sperimentati lo scorso anno.”