“Ci appelliamo al buonsenso della Amministrazioni comunali affinché annullino o perlomeno selezionino il più possibile lo svolgimento delle sagre sia per garantire la sicurezza dei cittadini sia per non compromettere ulteriormente il settore della ristorazione”.

Questa la richiesta, fatta senza mezzi termini, dall’associazione di categoria in merito all’ordinanza dello scorso 12 giugno che ha ridato il via alle sagre e alle manifestazioni dopo l’emergenza sanitaria.

“Il grande sforzo messo in campo da tutti i ristoratori rischia di vedersi così vanificato – scrivono da Confcommercio – da una concorrenza selvaggia, da parte di eventi che hanno, per la maggior parte, ormai perso ogni legame con la tradizione del territorio e sono diventate mere attività di business con oltre 1.600 appuntamenti annuali”.

“L’ordinanza regionale ha previsto la ripresa dello svolgimento delle sagre, tuttavia, senza introdurre particolari protocolli sanitari dedicati al settore della somministrazione, con il pericolo di vedere assembramenti incontrollati e procedure di sicurezza aleatorie – si legge nella nota – Tutto ciò si pone in netto contrasto con le complicate e dispendiose misure, tra le più importanti: extracosti per la sanificazione, riduzione dei coperti e riorganizzazione del lavoro, che ristoranti e bar hanno dovuto applicare in questa fase di ripresa ancora molto lenta per tutto il settore dei pubblici esercizi”.

Foto d’archivio.