La vendemmia 2025 si preannuncia come una delle più interessanti degli ultimi anni per la viticoltura bresciana. È quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti Brescia, che parla di uve sane e prospettive produttive elevate nonostante un andamento climatico complesso, fatto di una primavera fresca e piovosa seguita da un’estate altalenante.

“Stimiamo un raccolto intorno ai 650.000 quintali di uva, con un incremento del 4% rispetto al 2024 e dell’8% sulla media degli ultimi sette anni – spiega Simone Frusca, responsabile dell’ufficio tecnico di Coldiretti Brescia – La maturazione scalare delle uve e il ritorno a tempi di raccolta più tradizionali lasciano immaginare vini strutturati e longevi, in particolare grandi riserve”.

Prezzi stabili e bottiglie di valore

Il settore vitivinicolo bresciano si conferma solido anche sul piano economico. “C’è un leggero calo dei volumi venduti, ma cresce il valore medio della bottiglia e i prezzi delle uve restano stabili: è un segnale positivo per l’intera filiera”, commenta Silvano Brescianini, viticoltore e vicepresidente di Coldiretti Brescia.

Un messaggio condiviso anche dalla presidente Laura Facchetti, che sottolinea la capacità dei viticoltori di “raccogliere il frutto di un’agricoltura attenta, sostenibile e sempre più legata al territorio, nonostante un mercato nazionale rallentato e l’export in calo”.

LE VOCI DAL TERRITORIO

Franciacorta

Da Emanuele Rabotti (Monte Rossa) a Arturo Ziliani (Berlucchi), fino a Stefano Capelli (Cà del Bosco) e Francesca Moretti (Bellavista), il coro è unanime: l’annata 2025 si prospetta eccellente, con uve sane e una raccolta in linea con le annate migliori.
Le prime forbici scenderanno tra il 10 e il 15 agosto, con uve dall’equilibrio zuccheri-acidità “che ricordano lo stile degli anni Ottanta”, spiega Capelli.

Lugana

Nel territorio del Lugana, il presidente del Consorzio Fabio Zenato conferma un’ottima sanità delle uve e previsioni di raccolta leggermente anticipate: “Il carico produttivo è un po’ inferiore, ma questo potrà dare vini più complessi e freschi”.

Garda/Valtenesi

Stagione altalenante, ma qualità in crescita secondo Mattia Vezzola (Costaripa): “Potrebbe esserci un calo del 20% della produzione, ma con energia e qualità sopra la media”.

Capriano del Colle

Per Davide Lazzari l’annata si presenta equilibrata: “La grandine ha colpito solo in giugno, con danni limitati, e le condizioni di maturazione sono ottime”.

Botticino

Alessandra Noventa parla di “un’annata finalmente bilanciata”: la vendemmia partirà a metà settembre con bianchi e rosati, per chiudersi a ottobre con la DOC rossa di Botticino.

Valle Camonica

Più a nord, Andrea Pedersoli (Rocche dei Vignali) stima una produzione in crescita del 10-15% rispetto al 2024, “nonostante qualche evento grandinigeno degli ultimi giorni”.

Una vendemmia di identità e speranza

Per Coldiretti, l’annata 2025 racconta la forza di una viticoltura che “non è solo economia ma identità, turismo, cultura”. La vendemmia scatterà in Franciacorta intorno al 10 agosto, per proseguire a settembre con Lugana e Garda e chiudersi in autunno con rossi di Montenetto, Botticino e Valle Camonica.

Una stagione che i viticoltori vivono con fiducia, pronti a trasformare l’uva del 2025 in bottiglie che, già sulla carta, hanno il profilo delle grandi annate.