Di certo, per ora, c’è la data fissata per l’inizio delle lezioni. La prima campanella del nuovo anno scolastico suonerà il 14 settembre. Ma quello alle porte sarà un ritorno sui banchi tra medici di «sorveglianza» per gli istituti e test a campione sugli studenti che si offrono come volontari. I problemi non mancano di certo. Il rigido Protocollo Sanitario va in contrasto con la mancanza di spazi e alla necessità di «sdoppiare» le aule negli edifici più vecchi.

A meno di due mesi dal ritorno tra i banchi la ministra Azzolina è così già alle prese con nuovi rebus. Secondo la ministra tuttavia gli ostacolo potrebbero essere superati «grazie ai soldi del Recovery Fund». L’idea del Ministero dell’Istruzione sarà inoltre quella d’effettuare migliaia di test sierologici a tutto il personale scolastico e d’intesa tra Miur e sindacati dovrebbero essere effettuati a campione sugli studenti ma non all’interno degli istituti.

La stessa bozza del protocollo, al vaglio del Comitato tecnico scientifico, prevederà la misurazione della temperatura per il personale all’ingresso degli istituti, un’equipe di psicologi a disposizione di studenti e prof per rassicurare dai timori e stress per il rischio di contagio e «l’individuazione in tutte le scuole del medico competente che effettui il servizio di sorveglianza sanitaria». Ma l’Associazione nazionale presidi va oltre e invocando il ritorno al medico scolastico. La Ministra Azzolina ha anche annunciato 80 mila insgenanti in più, circa il 10%, valido come rinfoso. Basteranno?