In occasione della Giornata Mondiale del Cuore (29 settembre) GSD Foundation, ente non profit del Gruppo San Donato, dà avvio alla campagna “Sì al cuore” per sostenere la ricerca sulle malattie cardiovascolari, ancora oggi la prima causa di morte nel mondo, con oltre 17 milioni di vittime ogni anno. In Italia le malattie del cuore e dei grandi vasi rappresentano la causa più frequente di ricovero ospedaliero, con quasi 900.000 pazienti.

A partire dal 27 settembre, gli Istituti Clinici Bresciani del Gruppo San Donato offriranno visite specialistiche e attività di screening gratuite e metteranno a disposizione materiale informativo sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Giovedì 30 settembre – Istituto Clinico Città di Brescia

Visite cardiologiche, con ecocardiogramma e con elettrocardiogramma.
Per prenotare contattare il numero 030.3710292, dalle ore 15 alle 17, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Mercoledì 29 settembre – Istituto Clinico S. Anna

Visite cardiologiche, con elettrocardiogramma e misurazione della pressione.
Per prenotare contattare il numero 030.3197760 dalle ore 14 alle 15.30, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

27, 28 e 29 settembre – Istituto Clinico San Rocco

Visite cardiologiche, con elettrocardiogramma.Per prenotare contattare il numero 030.6859626, dalle ore 12 alle 13, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

“Nonostante la pandemia, la ricerca non si è fermata, anzi. Insieme all’assistenza data a 12mila pazienti covid negli ospedali GSD, abbiamo iniziato a studiare gli aspetti poco noti di questa malattia, a partire dalle nostre conoscenze in ambito cardiovascolare, indagando le sue ripercussioni su cuore e sistema circolatorio e gli esiti a lungo termine sui pazienti cardiopatici – spiega il dottor Lorenzo Menicanti, Direttore dell’area chirurgica Cuore-adulto e Direttore scientifico dell’IRCCS Policlinico San Donato – Ciò è stato possibile grazie a BioCor, la biobanca dell’IRCCS Policlinico San Donato dedicata alle malattie cardiovascolari che, con l’impegno e la passione di medici e ricercatori, si è trasformata, già nel corso della prima ondata pandemica, in una biobanca Covid che raccoglie e conserva i campioni biologici dei pazienti positivi, mettendoli a disposizione della comunità scientifica internazionale”.