Via libera dal Parlamento Europeo a un pacchetto di misure che segna una svolta per la trasparenza alimentare e la tutela della filiera agroalimentare. Tra le novità: stop all’uso di denominazioni come “hamburger” o “bistecca” per i prodotti vegetali, apertura all’etichetta d’origine per tutti i cibi, preferenza per prodotti comunitari e locali nelle mense pubbliche e introduzione di contratti scritti obbligatori che tengano conto dei costi di produzione.

Si tratta di una decisione che Coldiretti definisce “storica”, frutto di una lunga battaglia condotta assieme alle organizzazioni agricole di Francia, Spagna e Portogallo. Obiettivo: dare strumenti di chiarezza ai consumatori e garantire un reddito più equo agli agricoltori.

“È una decisione che Coldiretti sposa in pieno — commenta Laura Facchetti, presidente Coldiretti Brescia — Va nel senso di un’etichettatura chiara e trasparente, che dia il vero nome al cibo ed eviti indicazioni scorrette. Evitare di poter scrivere ‘burger’ su un prodotto vegetale significa fornire ai consumatori uno strumento di consapevolezza. Questa battaglia continuerà fino ad arrivare a un’origine completa e a un’informazione chiara sulle nostre etichette, così da sapere da dove arriva il prodotto e tutelare la qualità italiana ed europea”.

Le nuove norme dovranno ora passare al voto del Trilogo, ma per Coldiretti si tratta già di un segnale politico di grande rilievo per la sovranità alimentare europea, la trasparenza e la difesa delle produzioni locali