Il Ministero impone ai farmacisti il prezzo massimo di 15 euro per i tamponi nasofaringei anti Covid (ridotto per i ragazzi sotto i 12 anni) e solo le Farmacie che “accetteranno” potranno fare i tamponi validi per il “green pass”. Le altre no.

Ci abbiamo guadagnato noi cittadini e abbiamo messo un limite al guadagno dei farmacisti? Niente affatto. Ci abbiamo perso. E parecchio perchè i tamponi che verosimilmente verranno utilizzati saranno quelli di prima generazione, i meno costosi ma anche i “meno sensibili” a quelle persone che sono positive con una carica virale meno forte.

È quindi facile dedurre che, se andassimo a nostre spese potremmo scegliere di sottoporci ad un tampone più attendibile scegliendo quelli di seconda o terza generazione in grado di segnalare anche i casi asintomatici, ma spenderemmo dai 35 ai 40 euro.
Ma se il tampone lo fa chi vuole solo il Green Pass e, diciamolo, in questo caso si augura che sia il meno preciso possibile, allora è perfetto, spenderà 15 euro, avrà il Green Pass ma noi avremo in giro tanta gente con Green Pass ma positiva. Una bella foglia di fico per chi non si vuole vaccinare.

Il sospetto che fosse così l’avevamo e il Dott. Massimo Grigolon, l’ha fugato, spiegandoci bene la differenza tra tamponi di prima, seconda e terza generazione