Dopo lo stop alla misura Transizione 5.0, arriva un nuovo colpo per il mondo produttivo. Secondo i dati del Gestore dei Servizi Energetici, anche il plafond da 2,2 miliardi di euro destinato al credito d’imposta per beni strumentali 4.0 risulta già esaurito.

“La doccia fredda di Transizione 5.0 è stata seguita da un’altra, inaccettabile per modalità e tempistiche” commenta Paolo Streparava, presidente di Confindustria Brescia. “Con la chiusura immediata del 5.0 molte imprese hanno cercato di salvaguardare gli investimenti spostandosi sul credito d’imposta 4.0, che a sua volta si è esaurito in pochi giorni. È inaccettabile che due pilastri della politica industriale vengano azzerati senza programmazione né dialogo preventivo. Le aziende meritano risposte immediate e concrete”.

Streparava sottolinea come “una gestione così leggera delle risorse non sia giustificabile in un momento di forte incertezza internazionale”. Il presidente degli industriali bresciani critica inoltre la gestione del portale GSE, “rimasto aperto anche dopo l’annuncio dell’esaurimento dei fondi, generando ulteriore confusione tra le imprese, ora in lista d’attesa senza certezze sulle tempistiche”.

Dopo le proteste del mondo produttivo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato la convocazione delle associazioni industriali per un confronto sul tema. “Registriamo con attenzione l’invito del ministro Adolfo Urso – conclude Streparava – Ci aspettiamo una svolta reale, con nuovi stanziamenti, copertura delle domande presentate e un percorso stabile per il futuro della politica industriale italiana”.