A pochi giorni dal 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, a Brescia emerge un dato inedito: il centro antiviolenza Butterfly ha preso in carico tre donne minorenni. Un segnale che, secondo la presidente della cooperativa Moira Ottelli, racconta sia l’aumento della capacità di riconoscere la violenza, sia il ruolo crescente delle famiglie.
“Arrivano grazie al lavoro di sensibilizzazione che portiamo avanti nelle scuole – spiega Ottelli – ma arrivano anche con il consenso dei genitori, che oggi si sentono maggiormente coinvolti nel contrasto alla violenza. È un segnale importante: significa che adulti e giovani stanno iniziando a parlarne insieme”.
“Il 25 novembre è tutti i giorni”
Per Butterfly, la ricorrenza non può ridursi a un calendario: “Oggi abbiamo voluto ribadire che il 25 novembre è tutti i giorni – afferma Ottelli – La violenza sulle donne non è il problema di una singola persona o di una famiglia: riguarda tutti. E il contrasto riguarda tutti”.
Da qui la scelta di chiedere alle realtà partner progetti nuovi, capaci di raggiungere la comunità in modo capillare e continuativo.
Il territorio risponde
Molti Comuni della provincia hanno organizzato appuntamenti, incontri e iniziative in collaborazione con i centri antiviolenza o con le reti locali.
“Non è semplice sensibilità di facciata – sottolinea Ottelli – ma la volontà di proporre ai cittadini e alle cittadine, adulti e bambini, momenti concreti per comprendere il fenomeno e gli strumenti per uscirne”.
I numeri restano stabili
Dal primo gennaio Butterfly ha registrato 161 contatti telefonici e 88 nuove prese in carico, per un totale di 188 prese in carico attive.
Il servizio h24 è intervenuto 97 volte, con 38 donne e 39 minori collocati in emergenza. Sono dati sostanzialmente in linea con lo scorso anno. La novità, conferma il centro, resta l’ingresso delle tre minorenni, che apre una riflessione sul ruolo crescente della prevenzione nelle scuole e sul coinvolgimento delle famiglie
