Lo scorso anno nel bresciano sono stati 12 i casi di intossicazione dopo aver mangiato funghi, in totale sono state 28 le persone coinvolte. I casi più frequenti di intossicazione sono dovuti all’Armillaria mellea, che tutti conosciamo come chiodino. Una specie commestibile, ma solo dopo un’attenta preparazione.

COME CUCINARE I CHIODINI IN SICUREZZA

Sono numeri dell’Ats di Brescia che anche quest’anno ricorda l’esistenza dell’ipettorato micologico. Si tratta di un servizio che per i privati cittadini è totalmente gratuito e permette a tutti di sottoporre a ispezione i funghi raccolti per evitare di incorrere in gravi problemi.

L’unico metodo per stabilire se un fungo si può consumare è quello di saperlo identificare, sulla base delle sue caratteristiche. Un compito non facile nemmeno per i più esperti. Ci si può quindi affidare all’ispettorato che conta su ispettori micologici qualificati e iscritti all’albo regionale.

GUIDA ALLA PREVENZIONE DELLE INTOSSICAZIONI

Nel corso dell’anno 2021 le diverse sedi hanno avuto complessivamente 117 accessi da parte di privati cittadini, 54 sono i chili di funghi non considerati idonei al consumo e quindi ritirati, 118 sono i chili di funghi distrutti.

Sedi e orari

  • Brescia – Viale Duca degli Abruzzi 15 – ingresso principale – accesso libero
    Orari: da Luglio a Novembre il lunedì dalle 9.00 alle 11.00 e il giovedì dalle 14.00 alle 16.00
    Tel. 030/3839702
  • Montichiari – Via Falcone 18 – solo su appuntamento
    Orari: da lunedì a venerdì, tutto l’anno
    Tel. 030/3839850
  • Leno – Piazza Donatori 1 – solo su appuntamento
    Orari: da lunedì a venerdì, tutto l’anno
    Tel. 030/3839860
  • Salò – Viale Landi 5 – solo su appuntamento
    Orari: da lunedì a venerdì, tutto l’anno
    Tel. 030/3839800
  • Rovato – Via Castello 33 – solo su appuntamento
    Orari: da lunedì a venerdì, tutto l’anno
    Tel. 030/3838966

Come conservare i funghi e chi non deve consumarli

I funghi considerati idonei al consumo devono essere conservati in contenitori rigidi e aerati e conservati in luogo fresco fino al consumo che deve avvenire nel più breve tempo possibile con l’osservanza delle avvertenze indicate sul riscontro di visita.

Non devono essere consumati funghi in caso di:

  • dubbi sulla commestibilità;
  • pasti ravvicinati e in quantità abbondanti;
  • crudi (solo pochissime specie e in modeste quantità) o non adeguatamente cotti (la maggior parte dei funghi mangerecci provocano disturbi o avvelenamenti se consumati crudi o poco cotti);
  • donne in gravidanza o in allattamento e bambini;
  • persone con intolleranze a particolari alimenti, funghi, farmaci o che soffrono abitualmente di disturbi al fegato, stomaco, intestino, pancreas, reni, senza il consenso del medico.

Non si devono mai consumare funghi di dubbia provenienza, con segni di alterazione o non sufficientemente cotti.