Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha deciso di aumentare i tassi di interesse dello 0,75 per cento, al fine di contrastare l’aumento dell’inflazione nell’Eurozona.

In particolare, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale salirà al 2 per cento, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,25 per cento e quello sui depositi all’1,5 per cento.

Il nuovo aumento dei tassi a +0,75% potrebbe avere ricadute sulle rate dei mutui a tasso variabile, che salirebbero di quasi 50 euro al mese rispetto al mese scorso, secondo le simulazioni di Facile.it, se l’Euribor crescerà in modo analogo ai tassi della Bce.

A ottobre 2022 si è già assistito ad un aumento di circa 100 euro rispetto alle rate di inizio anno e si potrebbe arrivare ad un incremento totale di 150 euro.

Come emerge dall’indagine di Facile.it, 2,4 milioni di italiani con un mutuo a tasso variabile hanno dichiarato di aver avuto difficoltà a rimborsare il finanziamento, nei primi 9 mesi dell’anno, e addirittura 218.000 mutuatari hanno dovuto saltare una o più rate. Un fenomeno che potrebbe aumentare, visto che sono più di 780.000 i mutuatari (tra chi ha un finanziamento a tasso fisso e chi lo ha variabile) che hanno dichiarato che, se i prezzi continueranno a salire, potrebbero essere costretti a saltare le prossime rate.

La simulazione di Facile.it

Per calcolare l’aumento della rata di un mutuo variabile Facile.it ha preso come riferimento un finanziamento medio (126.000 euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022).

Il tasso di partenza sottoscritto a gennaio e usato nell’analisi è pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. Se nella prima parte del 2022 le rate sono cresciute leggermente (da gennaio a giugno il rincaro è stato di soli 13 euro), dopo gli aumenti dei tassi da parte della BCE (+0,50% a luglio e +0,75% a settembre) gli indici dei mutui variabili sono schizzati alle stelle tanto che, a ottobre 2022, la rata è arrivata a circa 556 euro, ovvero circa 100 euro in più rispetto a quella iniziale.

I tassi potrebbero continuare a salire e la rata potrebbe arrivare a 604 euro, vale a dire 50 euro in più al mese rispetto a quella di ottobre. In questo scenario, quindi, il mutuatario si troverebbe a pagare una rata più cara di quasi 150 euro rispetto a quella di partenza.


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