“Le limitazioni di spostamento tra le Regioni non possono essere escluse, non si può escludere nulla in questo momento”. Così il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, ai microfoni di Radio Capital. “Dobbiamo difendere il lavoro e la salute a tutti i costi. La mobilità tra le regioni deve essere salvaguardata, ma la situazione dovrà essere monitorata giorno per giorno. Appena c’è una spia che si accende bisogna intervenire”, ha detto.

Anche secondo Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Oms e consulente del ministro della Salute “la rilassatezza che si è determinata in tutti a partire dall’estate ha determinato un abbassamento della guardia”. Così a Buongiorno, su SkyTg24. Ora “ci sono Regioni che si sono fatte trovare più o meno preparate, e la mia preoccupazione è che questa preparazione non sia ancora adeguata a maggior ragione per quando arriverà l’influenza, e ci sono altre Regioni che si sono fatte trovare più impreparate, cioè non hanno aumentato quella capacità di testing che era presumibilmente necessaria e si è rivelata assolutamente necessaria”.

“Rispetto a quello che ci aspetta – ha spiegato -, cioè una pressione enorme con l’arrivo dell’influenza, bisognava rafforzare il sistema di testing allargandolo a tutte le strutture, sia pubbliche che private che sono in grado di farlo, e poi con i pronto soccorso che in molti casi non hanno ancora fatto nemmeno i percorsi differenziati. È stato sottovalutato il fatto storico che tutte le pandemie hanno una seconda ondata più pericolosa della prima. Non voglio colpevolizzare le Regioni, so che ieri alcuni presidenti si sono risentiti per le mie dichiarazioni, ma voglio sottolineare che di fronte a una pandemia da virus respiratorio bisogna lavorare tutti insieme e basare le decisioni sull’evidenza scientifica. Nel momento in cui si ignora il messaggio che bisogna approfittare dei mesi estivi per prepararsi, allora si sbaglia”.

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