Bomba d’acqua sul Garda e Valsabbia: chiesto stato di calamità

Richiesto lo stato di calamità naturale per i disastri provocati dalla bomba d’acqua e all’alluvione che si è abbattuto sul Garda e sulla Valsabbia la mattina del 12 giugno scorso. Dopo gli interventi urgenti attuati nelle ore immediatamente successive al violento acquazzone, utili a rimuovere dalle strade detriti e alberi abbattuti e per svuotare scantinati allagati, i numerosi Comuni colpiti hanno fatto la conta dei danni. In Valsabbia il centro più colpito è risultato essere Odolo, finito sotto un fiume di fango e detriti entrati nei negozi e nelle case, persino in una chiesa. già partita in via ufficiale la richiesta di tre Comuni gardesani: si tratta di Gardone, Toscolano e Valvestino sostenuti anche dalla Comunità montana Alto Garda. A Gardone Riviera si calcolano 140mila euro di danni, di cui 100 mila per dissesti nel parco del Vittoriale. Sul territorio gardonese si contano danni anche nella frazione di San Michele, nella Valle del Poiano. A Toscolano Maderno alla Regione Lombardia inviata dall’ufficio tecnico comunale un conto di 137mila euro. Danni diffusi anche nel cuore del Parco dell’Alto Garda, a cavallo tra il Garda e il lago d’Idro. 80 mila euro sono stati sposi solo per gli interventi di somma urgenza.