Brescia Calcio, salvezza acquisita: ora serve ripartire con equilibrio

Il Brescia è salvo, ma quanta sofferenza. La squadra del patron Massimo Cellino ottiene il pareggio in casa dell’Ascoli conquistando quel punto decisivo per rendere la salvezza cosa certa ed assodata. Ma quanta fatica per il gruppo allenato nell’ultimo periodo da Ivo Pulga. Quanta confusione ha regnato in un annata da cancellare in fretta e da considerare bagaglio e tesoro per il futuro. Quattro allenatori, rivoluzione societaria da Sagramola a Cellino, quattro direttori sportivi con la partenza da Renzo Castagnini, passando per Nicola Salerno e l’interregno minimo di Paolo Cristallini fino ad arrivare all’arrivo di Francesco Marroccu il quale, in fretta e furia ha lasciato la famiglia Feralpisalò per rispondere alla chiamata del suo mentore. A questo si aggiungono i vari cambiamenti interni alla società con il cambio della guardia anche nel settore giovanile tra Centi e Botturi. In un clima così la squadra ne ha inevitabilmente risentito. Il pareggio di Ascoli, sudato ma sostanzialmente meritato, ha generato la salvezza diretta, la matematica certezza di rimanere anche il prossimo anno in serie B. Della sfida c’è poco da dire se non che Minelli, tanto criticato, ha salvato il Brescia in un paio di occasioni così come invece gli errori di alcuni giocatori hanno messo in evidenza una rosa forse sopravvalutata, da rivedere, riorganizzare e sistemare. Il film della stagione è sostanzialmente questo e gli ultimi 90 minuti con il cuore in gola sono la fotografia di un annata sorella gemella di quella dello scorso anno. La volontà di Massimo Cellino è quella di fare grande il Brescia. Per essere grandi serve equilibrio, fermezza, concretezza. Armi che questo Brescia dovrà necessariamente trovare in questa pausa estiva, in questo periodo di riorganizzazione. L’augurio di tutti i tifosi è quello di vivere annate diverse dalle ultime per non mettere seriamente in pericolo le coronarie di chi ha il Brescia nel cuore.