Il Brescia torna nell’olimpo del calcio italiano, il Brescia torna in Serie A. La cavalcata trionfale della squadra del patron Massimo Cellino si è finalmente compiuta al termine di una stagione straordinaria sotto ogni punto di vista. Il ritorno nella massima serie dopo otto lunghi anni d’attesa premia il lavoro del patron cagliaritano il quale, in meno di due anni, è riuscito a ridare vigore e sostanza ad una piazza scottata da alcune vicende societarie, da cambi di proprietà e alcuni campionati mediocri (retrocessione sul campo compresa con ripescaggio per estromissione del Vicenza). Una città intera in festa al triplice fischio per un traguardo tanto grande quanto eccezionale. E’ la vittoria di Eugenio Corini, l’uomo giusto al momento giusto. Essere profeti in patria non è mai facile a fronte della grande pressione che la piazza bresciana ha sempre dimostrato per i suoi figli. Il tecnico di Bagnolo Mella è riuscito a trasformare questa pressione in carica agonistica trasferita, partita dopo partita, ai suoi giocatori in campo. Un Brescia condotto nel porto della massima serie dal tecnico bresciano dopo l’iniziale deriva sotto la guida di David Suazo. L’azzardo di Massimo Cellino non ha pagato. Bravo è stato il presidente cagliaritano ad operare il cambio in panchina in maniera tempestiva sostituendo l’inesperienza dell’allenatore honduregno a favore del pragmatismo e della grande professionalità di Corini. E’ stata certamente la vittoria del gruppo e dei singoli. Dal capocannoniere Alfredo Donnarumma, il colpo di mercato in estate 25 gol per lui; Ernesto Torregrossa, anima e uomo in più nei momenti difficili con gol pesante arrivando e Dimitri Bisoli, il calciatore dai gol all’ultimo minuti. E come non citare i vari Cistana, Romagnoli, Sabelli, Tremolada dei colpi al mercato di gennaio Dessena e Martella. E’ stato ovviamente il successo di Sandro Tonali con il baby classe 2000 a mettere in bacheca il suo primo titolo centrando da titolare nell’anno della sua prima convocazione in Nazionale Maggiore. Molteplici sono stati i momenti chiave della stagione: detto del cambio in panchina nella mente del popolo bresciano in festa sono impresse alcune immagini di partite già divenute leggenda come il derby d’andata con l’Hellas Verona. Da non dimenticare l’ormai famigerata “zona Brescia” con gol all’ultimo respiro: la rete di Gastaldello all’andata con il Lecce, le perle di Bisoli con Ascoli e Cosenza. Un connubio d’emozioni difficili da cancellare. Per il Brescia è tempo ora di festeggiare meritatamente il ritorno in Serie A.