Brescia di nuovo “fuori legge” per la situazione aria, Pm10 e Pm 2,5. Le prime sono oltre i limiti consentiti dalla legge per la durata massima consentita, mentre le particelle più piccole, ancora più dannose per la salute, sono costantemente oltre la soglia d’allarme.

A lanciare l’allarme è “Basta Veleni” che visto la mancanza di risposte dal Comune di Brescia ha scritto al Prefetto Visconti chiedendo un incontro urgente per sottoporre la situazione di emergenza che tutte le centraline di monitoraggio dell’aria in città stanno, di fatto, certificando.

“Secondo i dati forniti dalle centraline di rilevamento della qualità dell’aria dell’ARPA presenti in città, – scrive Basta Veleni nella Pec al Prefetto – di cui da tempo chiediamo un ulteriore potenziamento con nuovi sensori, gli indici di legge, per quanto riguardano le PM10, previsti entro il limite dei 35 giorni, sono stati ampiamente superati in viaTartaglia con 45 giorni, al Villaggio Sereno con 50 giorni, 35 giorni per la centralina del Broletto.
Quest’ultima – precisa l’associazione – sarebbe pure a 39 giorni, se non fosse che per 4 giorni consecutivi nel mese di febbraio non avesse fornito i dati sebbene, i 2 giorni precedenti ed i 5 successivi, fossero di moltissimo fuori dai parametri consentiti dalla normativa europea”.

“Ancora peggio – sottolinea Basta Veleni – va la qualità dell’aria per quanto riguarda la presenza in atmosfera delle PM2,5, le più letali per la salute umana!
Peraltro, negli ultimi giorni la centralina del Broletto (sempre la stessa), per questo tipo di particelle fini, non ha fornito i dati per ben 3 giorni consecutivi!!!”

“Le ricordiamo – ribadisce l’associazione al Prefetto Visconti nella Pec inviata – come recentemente, l’OMS abbia ulteriormente abbassato di molto gli indici di riferimento delle particelle sottili e di altre sostanze inquinanti (biossido di azoto, monossido di carbonio) riferite alla tollerabilità del nostro organismo”.

A livello regionale la situazione non è molto diversa . È da alcuni giorni che in Lombardia si è registrato un progressivo incremento delle concentrazioni di Pm10, in seguito alle persistenti condizioni meteorologiche associate ad una salda struttura anticiclonica sull’Europa occidentale con estese inversioni termiche al suolo, che ha determinato il primo episodio, dall’inizio della stagione fredda, di prolungato e diffuso superamento sul territorio regionale del valore limite giornaliero di 50 µg/m³.

In particolare, nella giornata di giovedì 16 dicembre, le concentrazioni massime di Pm10 rilevate nei capoluoghi lombardi sono risultate pari a 98 µg/m³ a Milano, 78 µg/m³ a Monza e Lodi, 75 µg/m³ a Cremona, 70 µg/m³ a Como, 67 µg/m³ a Brescia, 66 µg/m³ a Pavia, 64 µg/m³ a Mantova, 59 µg/m³ a Bergamo e Sondrio.

A Lecco (44 µg/m³) e a Varese (41 µg/ m³) le concentrazioni si sono mantenute sotto al limite.

In provincia di Milano, dove venerdì si è registrata una media di 83 µg/m³, si è così arrivati al quinto giorno consecutivo di superamento del limite di 50 µg/m³, con l’attivazione delle misure temporanee di primo livello.