La condizione principale che l’Ucraina chiederà alla Russia nei negoziati tra le rispettive delegazioni è un cessate il fuoco immediato con il completo ritiro delle truppe russe dal Paese. Lo ha affermato poco fa l’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Poco prima il rappresentante della delegazione russa, Vladimir Medinskij, aveva affermato che le negoziazioni inizieranno alle 12 ora di Mosca, le 10 in Italia. L’Ucraina ha fatto richiesta di entrare nell’Unione europea attraverso una procedura speciale, ha detto ancora il presidente ucraino.

“Ci stiamo rivolgendo all’Unione Europea per l’adesione immediata dell’Ucraina tramite una nuova procedura speciale. Siamo grati ai partner per essere al nostro fianco, ma il nostro obiettivo è stare insieme a tutti gli europei e, soprattutto, essere allo stesso livello. Sono sicuro che questo sia giusto, che ce lo meritiamo e che tutto questo sia possibile”, ha detto Zelensky.

La cronaca da Kiev

È stata una notte relativamente tranquilla quella appena trascorsa a Kiev, la capitale dell’Ucraina. Dalle 8 di questa mattina (le 7 in Italia) è terminato il coprifuoco di due giorni: sono stati riaperti i negozi di generi alimentari ed è stato riattivato – seppur in modo limitato – il servizio del trasporto pubblico, uno sviluppo visto da una parte della popolazione come una significativa riconquista della propria libertà dopo due giorni trascorsi perlopiù nei rifugi sotterranei.

I cittadini di Kiev si stanno abituando a razionare cibo e acqua, come se dopo soli pochi giorni questa sia diventata già una routine. Molta attenzione delle persone in città è rivolta verso i colloqui fra le due delegazioni di Mosca e Kiev per trovare una soluzione diplomatica alla crisi in corso. In queste prime ore del mattino si incontrano dei giovani assorti a osservare sul proprio smartphone gli aggiornamenti dalla Bielorussia, per restare informati su questi due temi.

Nonostante alcune esplosioni avvenute nel fine settimana abbiano colpito soprattutto la periferia della capitale ucraina, il temuto attacco missilistico contro il centro cittadino non si è concretizzato e la città resta sotto il controllo delle autorità ucraine. Tuttavia, l’amministrazione comunale di Kiev ha ribadito che “la guerra è tutt’altro che finita”, poiché i combattimenti in strada proseguono in quasi tutti i distretti della città.

“Alla revoca del coprifuoco, vedrete fortificazioni anticarro che sono apparse per le strade di Kiev”, ha affermato l’amministrazione statale della città di Kiev poco prima delle 8 di questa mattina. Il coprifuoco riprenderà oggi alle 22 (le 21 in Italia) e durerà fino alle 7 (le 6 in Italia) di domani, ma ai residenti è stato consigliato di non lasciare le loro case e i rifugi durante il giorno se non in caso di assoluta necessità.

“Innalzare le pressioni contro Putin”

L’Ucraina chiede di innalzare al massimo livello le pressioni contro la Russia di Vladimir Putin, ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in una conferenza stampa trasmessa online su Facebook.

“Sanzioni e azioni devono essere innalzate, la pressione deve essere innalzata”, ha detto il ministro precisando che la Russia non dà segni di voler interrompere il conflitto. “Colpite la Russia più duro e adesso. È questione di ore e non giorni”, ha detto Kuleba lanciando un appello ai Paesi che dei dubbi circa le sanzioni da applicare. “Non sarò diplomatico. Smettere ora, smettete di commerciare con il sangue degli ucraini”, ha detto Kuleba aggiungendo che coloro che non vogliono fermare Putin con le sanzioni saranno giudicati dalla storia come “traditori dell’umanità”.

Kuleba ha poi chiesto che la Russia venga disconnessa dal sistema bancario di codificazione Swift “alla massima estensione”.

“Basta giochi sul nostro sangue, fermiamo Putin”, ha detto aggiungendo che occorre anche sanzionare direttamente la Banca centrale russa. Kuleba ha infine chiesto un embargo su gas e petrolio russi. Il ministro ha infine detto che l’obiettivo di Putin è distruggere l’Ucraina come Stato.

“Non è una guerra fra due Stati, è la guerra di Putin contro il popolo ucraino”, ha aggiunto il ministro. Kuleba ha infine fatto appello per aiuti in armi per l’esercito ucraino e a chi voglia unirsi nella battaglia ucraina per la difesa del proprio territorio.

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