Stando a un’indagine condotta da mUp Research e Norstat per Facile.it sarebbero oltre 2 milioni le famiglie lombarde che a causa dell’emergenza coronavirus hanno subito un calo del reddito. Scendendo ancora più nello specifico l’11% delle famiglie contattate per il sondaggio (circa 344mila) ha visto il proprio reddito più che dimezzato. Sarebbero invece 180mila i nuclei familiari ad aver perso il 100% degli introiti.

Ovviamente questi non sono semplici numeri o un semplice esercizio di statistica. Si tratta di intere famiglie che stanno vivendo un vero e proprio periodo di crisi. Oltre il 14%, infatti, avrebbe dichiarato di trovarsi già oggi in una situazione di difficoltà economica, mentre il 21% ha già adottato misure ad hoc per risparmiare riducendo anche il budget delle spese alimentari.

Sono molti anche i lombardi che hanno sospeso le rate del muto e razionalizzato i consumi di casa come bollette dell’energia e spese telefoniche o rinunciato ai servizi di intrattenimento a pagamento come Sky, Netflix o Spotify.

Comportamenti messi in atto dalle famiglie lombarde per fronteggiare la situazione:

Hanno fatto ricorso ai propri risparmi

31,4%

Hanno cercato di ridurre le spese legate al cibo

20,9%

Hanno fatto ricorso agli aiuti previsti dai decreti del Governo

12%

Hanno cancellato l’abbonamento ad alcuni servizi legati all’intrattenimento (Sky, Netflix, Spotify, ecc)

9,9%

Hanno cercato o stanno cercando di surrogare o rinegoziare il mutuo

7,3%

Hanno cambiato o stanno cercando di cambiare fornitore di energia

6,8%

Hanno cambiato o stanno cercando di cambiare fornitore di telefonia fissa e/o mobile

5,2%

Famiglie lombarde che hanno fatto ricorso agli aiuti del Governo:

Bonus di 600 euro per autonomi e partite Iva

47,8%

Possibilità di sospendere il mutuo prima casa

13%

Prolungamento della validità della polizza Rc auto o moto in scadenza per un mese/proroga delle revisioni

8,7%

Proroga pagamento multe

8,7%

Premio di 100 euro per il mese di marzo 2020 ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro

8,7%

Sospensione contributi colf e badanti

4,3%