Nel periodo 5-18 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,86 – 1,18), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (0,31) e al di sotto della soglia epidemica. E’ quanto emerge dal report dell’Istituto superiore di sanità (Iss), con i dati del monitoraggio della cabina di regia sull’epidemia di Covid-19.

Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,96 (0,94-0,99) al 18 gennaio rispetto Rt=1,01 (0,99-1,02) all’11 gennaio. Si sottolinea però che diverse Regioni/Province autonome hanno segnalato ritardi nell’inserimento dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati. Si osserva una diminuzione dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 1.823 ogni 100.000 abitanti (21-27 gennaio) rispetto 2.011 ogni 100.000 abitanti (14-20 gennaio), dati flusso ministero Salute.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 16,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 27 gennaio) rispetto al 17,3% della scorsa settimana. Nello stesso periodo il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 30,4 per cento rispetto al 31,6%. Quattro Regioni/Province autonome sono classificate a rischio alto secondo il dm del 30 aprile 2020, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati. Nove Regioni/Province autonome risultano classificate a rischio moderato.

Tra queste, tre sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il dm del 30 aprile 2020. Otto Regioni/Province autonome sono classificate a rischio basso. Sono 15 le Regioni/Province autonome che riportano almeno una singola allerta di resilienza. Quattro riportano molteplici allerte di resilienza.

Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (652.401 rispetto 658.168 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (18% rispetto il 15% della scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38%o contro il 41%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% rispetto al 44%).

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