Un foglio di via immediato per il questore Paolo Sartori, della durata di tutta la sua carriera lavorativa, stampato su un foglio di grandi dimensioni e firmato dai manifestanti. È stata questa la provocazione lanciata da Extinction Rebellion Brescia durante il corteo di domenica pomeriggio, una manifestazione che secondo gli organizzatori ha portato in piazza oltre 1.500 persone.
Il documento, modellato graficamente come un provvedimento amministrativo, è stato letto pubblicamente dagli attivisti che ne hanno denunciato il carattere “simbolico” e di risposta alle misure di allontanamento ricevute da alcuni di loro nei mesi scorsi.
Il corteo
La manifestazione, convocata con lo slogan “La Palestina chiama, noi rispondiamo”, era partita dall’IperCoop del centro commerciale Nuovo Flaminia e si è conclusa davanti alla sede di Intesa Sanpaolo in piazza Paolo VI. Nelle comunicazioni degli attivisti si parla di un corteo “contro ogni complicità con il genocidio e l’occupazione sionista” e contro “riarmo ed economia di guerra”, in solidarietà con “la lotta per l’autodeterminazione della Palestina”.
Il percorso ha toccato supermercati, catene di fast food, banche e attività ritenute coinvolte — a vario titolo — in rapporti economici con Israele.
La protesta contro i fogli di via

Una parte della contestazione è stata rivolta proprio al questore Sartori. Extinction Rebellion ricorda infatti le misure cautelari che notificate ad alcuni attivisti dopo una precedente azione di protesta davanti alla stessa banca.










































