Bar, ristoranti, palestre, sale giochi, discoteche, piscine, cinema, teatri.

Sono circa 325 mila le attività che riceveranno il ristoro dal Governo in percentuale proporzionale alla limitazione d’orario subita o alla chiusura. Per i bar, costretti a chiudere alle 18, il ristoro sarà del 100% -secondo le anticipazioni del Corriere della Sera, percentuale che per i ristoranti salirebbe al 150%. Indennizzi al 200% per chi ha dovuto chiudere completamente e fino al 400% per chi non ha più riaperto.


Per ora non sono compresi alberghi e strutture ricettive. Forse entreranno tra i beneficiari taxi e Ncc.
Il “decreto ristori” dovrebbe valere tra i 4,5 e i 5 miliardi di euro.

Tra gli altri aiuti allo studio del Governo e che dovrebbero rientrare nell’imminente decreto ci sarebbero la cancellazione della seconda rata dell’Imu in scadenza il 16 dicembre per tutte le attività che hanno subito danni dall’ultimo Dpcm. Chi paga l’affitto avrà la possibilità di usufruire di un credito d’imposta di tre mesi, che potrà essere girato ed utilizzato anche dal proprietario dell’immobile.

Sarebbe confermato anche per un mese il reddito d’emergenza per le persone in difficoltà che può valere fino a 600 euro.
Nel decreto ci sarebbe anche il via libera ad altre sei settimane di cassa integrazione