Dietro la facciata di centri benessere, si nascondeva una realtà fatta di sfruttamento, clandestinità e incassi in nero. A Desenzano del Garda, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno sequestrato tre centri massaggi riconducibili a un unico gestore, accusato di gravi reati, tra cui favoreggiamento della prostituzione e indebita percezione del Reddito di Cittadinanza.

L’operazione, scattata il 6 agosto dopo verifiche congiunte e indagini coordinate dalla Procura di Brescia, ha portato al sequestro di tre locali commerciali, un’auto, 11.000 euro in contanti e altre somme di denaro in banconote di vario taglio.

Durante i controlli, gli agenti hanno identificato sei giovani donne impiegate come “massaggiatrici”: due lavoravano in nero e una, di cittadinanza cinese, è risultata essere clandestina. In totale, sono state poi individuate altre tre lavoratrici irregolari e due clienti.

Le indagini hanno fatto emergere un giro ben rodato: in cambio di denaro contante, venivano offerte prestazioni erotiche, quasi sempre senza alcuna ricevuta. Secondo le Fiamme Gialle, il titolare avrebbe incassato oltre 400.000 euro tra il 2020 e il 2023, senza mai dichiararli al fisco.

E nonostante gli alti guadagni, lo stesso uomo risultava beneficiario del Reddito di Cittadinanza. Per ottenerlo, avrebbe omesso intenzionalmente di comunicare sia i ricavi che la titolarità di conti bancari. Ora è stato denunciato.

Durante l’operazione, è stato anche scoperto un dormitorio e una sala ristoro all’interno dei locali, con gravi carenze igieniche e violazioni delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il Questore di Brescia, Paolo Sartori, ha spiegato che si tratta solo dell’inizio: “È la prima fase di una serie di controlli mirati a smascherare attività di prostituzione nascosta dietro parvenze regolari. Questi fenomeni mettono a rischio la salute e la sicurezza delle donne coinvolte e degli stessi clienti. Non saranno tollerati”.