Emanuele Vezzola condannato a due anni per peculato

Dopo i guai politici per l’ex sindaco di Gavardo Emanuele Vezzola, arrivano anche quelli giudiziari. E così dopo il commissariamento del comune da venerdì scorso è arrivata la condanna per l’ex primo cittadino: due anni di reclusione per il reato di peculato. Emanuele Vezzola sarebbe finito nel mirino per aver utilizzato «in modo improprio e per uso personale» la carta carburante messa a disposizione dei dipendenti del Comune di Soiano, negli anni 2015 e 2016, quando era responsabile dell’area finanziaria dell’ente. Si parla di una cifra contestata di 4.700 euro, il bonifico riparatore non è bastato. Il Comune aveva deciso di segnalare la cosa alla Procura e il settembre scorso è arrivato il rinvio a giudizio. Le tappe della sentenza sono state così scandite: in febbraio il municipio si è costituito parte civile, il 22 dello stesso mese l’udienza preliminare in cui Vezzola ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato; il 29 marzo un’udienza intermedia per una integrazione probatoria; il 12 luglio il rinvio della sentenza e ieri infine quella di primo grado. La condanna per Emanuele Vezzola è di due anni e la pena non è stata sospesa. A questo si aggiunge l’interdizione per due anni dai pubblici uffici. Ovviamente l’efficacia del provvedimento non è immediata: tutto rimane congelato in attesa che si esauriscano i tre gradi di giudizio. Per il momento il giudice ha riconosciuto la condotta illecita del peculato dell’ex responsabile della Ragioneria di Soiano, punendo come da Codice penale l’appropriazione indebita di denaro o altro bene mobile appartenente ad altri commessa da un pubblico ufficiale che ne abbia possesso proprio in ragione del suo ufficio.