Sono 39 i bonifici, definiti “sospetti”, che dalla Lega sarebbero stati trasferiti a due commercialisti vicini al Carroccio, già indagati per un’operazione immobiliare dalla procura di Milano e al centro dei sospetti per la questione dei fondi pubblici spariti nel nulla. Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, la Mdr stp srl, società di Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, questo il nome dei due commercialisti, avrebbe ricevuto in poco più di un anno circa mezzo milione di euro dalla Lega per Salvini, Lega Nord e Radio Padania, motivo per cui i due professionisti hanno ricevuto una segnalazione dall’Unità antiriciclaggio di Bankitalia.

Nuovi accertamenti, stando a quanto scrive TPI, sono stati disposti per verificare se questi bonifici siano serviti a mettere al sicuro i soldi che la Lega dovrebbe restituire allo Stato dopo la misteriosa scomparsa dei 49 milioni di euro di fondi pubblici. Soldi che il Carroccio si è impegnato a restituire dopo un accordo con la procura di Genova. A finire sotto osservazione è stato il conto corrente 2523 della banca Popolare di Bergamo. Secondo l’antiriciclaggio sul conto “nel periodo 6 giugno 2019 al 7 maggio 2020 arrivano 14 bonifici per complessivi 316.726 euro disposti da ‘Lega per Salvini premier’ con causale ‘pagamento fattura’ tramite un rapporto in essere presso Credito valtellinese, filiale Milano”. Sullo stesso conto corrente “tra il 10 giugno 2019 e il 6 maggio 2020, vengono accreditati 13 bonifici per complessivi 123.327 euro disposti da ‘Lega Nord’ con causale ‘pagamento fattura’ tramite un rapporto in essere presso Banco Bpm filiale di Bergamo”.

I bonifici, però, continuano. L’antiriciclaggio, infatti, rivela: “Nel periodo 12 giugno 2019 al 14 maggio 2020 12 bonifici in arrivo per complessivi 67.198 euro disposti da Radio Padania con causale ‘pagamento fattura’ tramite un rapporto in essere presso Bcc Milano”, mentre il 21 giugno 2019 c’è un “bonifico in partenza per 10.980 euro disposto online a favore della ‘Partecipazioni Srl’ con causale ‘saldo fatture’”. Tra il 23 luglio 2019 e il 15 aprile 2020, infine, “nove bonifici in partenza per 102.681 euro con la stessa società beneficiaria”. Gli stessi funzionari dell’antiriciclaggio sottolineano l’anomalia di una “ricezione ed effettuazione di bonifici aventi come controparti soggetti appartenenti al mondo politico e già citati nelle diverse segnalazioni sospette collegate” rilevando che “in presenza di numerose segnalazioni collegate non è possibile escludere illeciti”. Ora sarà la Guardia di Finanza a fare luce sulla vicenda.