“La possibilità concreta di passare in zona gialla c’è: dovremo vedere i numeri giovedì, in questo momento, se non ci sarà un miglioramento dei numeri, è molto probabile che passeremo in zona gialla”.

Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo a “e-Venti” su SkyTg24.

Sulla quarantena

Il governatore lombardo ha anche aggiunto, confermando così quanto già detto nei giorni scorsi, di “togliere o quantomeno ridurre la quarantena”. Alla trasmissione di SkyTg24, Fontana ha inoltre spiegato che “il rischio è di portare una serie incredibile di persone in quarantena. Si rischia di creare una sorta di lockdown senza che ci siano quelle garanzie che il lockdown comporta, chiudendo così attività senza poter sperare nei ristori che venivano erogati per chi era costretto a chiudere”.

Il presidente Fontana ha portato anche un esempio numerico: “noi oggi abbiamo avuto circa 28mila casi. Se ciascuno ha avuto una media di quattro contatti, e probabilmente sono molti di più, vorrebbe dire mettere in quarantena 120-130mila persone, 1 milione in una settimana”.

“Si tratta di una situazione nuova – ha proseguito Fontana – il virus è cambiato, noi dobbiamo cambiare le regole che valevano per il virus che si presentava in modo diverso. Credo sia giusto, in una situazione come questa, contando che per chi ha fatto un ciclo completo di vaccinazioni le conseguenze sono abbastanza limitate. È giusto privilegiare chi si è sottoposto alla vaccinazione e ha rispettato gli inviti che arrivavano dal governo e dalle Regioni”.

La situazione “di prevenzione” lombarda

Il presidente lombardo ha poi spiegato cosa pensa su tracciamento, tamponi e vaccini. Fontana ha risposto che “il tracciamento non è saltato, non è molto semplice tracciare 28mila persone con tutti i loro contatti. Il capitale umano di cui dispone Regione lombardia è purtroppo limitato e dobbiamo fare delle scelte”.

Chiudendo, una battuta sulla questione prima spiegata: “Vogliamo vaccinare? Vogliamo che gli ospedali continuino a svolgere la loro attività quotidiana, normale, non legata al Covid? Vogliamo che facciano i tamponi o vogliamo i tracciamenti? Purtroppo ci devono essere delle priorità e si devono fare delle scelte. Io sono dell’opinione che la priorità in questo momento sia soprattutto la vaccinazione e quindi la terza dose”.

Guardare anche all’economia

Infine, anche una chiosa sulla situazione delle quarantene, portando l’esempio di altri Paesi come gli USA (che hanno ridotto da dieci a cinque giorni il periodo di quarantena per i soggetti positivi): “credo si possano fare valutazioni, ma ci atteniamo alle indicazioni che arriveranno dal Cts. La gestione, così come avviene oggi, si riverbera anche sulle attività economiche e sulla vita di tutti i giorni: dobbiamo cercare di contemperare innanzitutto la salute delle persone, ma non possiamo dimenticare anche le esigenze della vita ordinaria e dell’economia che deve proseguire”.