Segnale di rimbalzo dalle industrie italiane al riavvio dell’attività con la fase 2 di uscita dall’emergenza sanitaria, superiore a quelle che erano le aspettative condivise dagli analisti delle principali banche italiane. L’Istat, secondo quanto scrive Repubblica, ha infatti tracciato un aumento del 42,1% dell’indice della produzione industriale di maggio, rispetto ad aprile. Un dato che si confronta con una previsione del +25% rilasciata in mattinata dagli economisti di Intesa Sanpaolo e del +20% dai colleghi di Unicredit. L’asticella è stata di fatto doppiata dal dato effettivo rilevato dall’Istituto di statistica.

Nel suo commento, Istat ricorda che il confronto è con aprile, “mese caratterizzato dalle chiusure in molti settori produttivi in seguito ai provvedimenti connessi all’emergenza sanitaria”. Per questo “a maggio si assiste ad una significativa ripresa delle attività: tutti i comparti sono in crescita congiunturale, ad eccezione di quello delle industrie alimentari, bevande e tabacco, che registra una leggera flessione”. Scorrendo la tabella dell’Istituto di statistica, si notano variazioni positive a tre cifre per settori quali le industrie tessili (+142,5% tra maggio e aprile 2020), i mezzi di trasporto (+140,2%) e altri rimbalzi significativi come nella gomma e plastica (+75,9%) o nella metallurgia (+72,7%).

Numeri che alimentano il messaggio di ottimismo del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “È un risultato molto incoraggiante, in linea con il profilo dell’andamento produttivo prospettato nell’ultimo Documento di Economia e Finanza”, il suo commento. “Abbiamo ancora molta strada da fare, ma il rimbalzo fatto segnare dalla produzione industriale a maggio è molto importante e stimiamo che proseguirà, anche se prevedibilmente a tassi più contenuti, nel bimestre giugno-luglio”. Quindi conclude: “Proseguiamo con ancora più determinazione a lavorare per la ripresa e per il rilancio dell’economia”.