Un accordo da 50 miliardi di euro per far crescere le imprese lombarde, partendo dal cuore produttivo del Paese. È quanto prevede l’accordo firmato oggi nella sede di Confindustria Brescia tra l’associazione industriale e Intesa Sanpaolo. L’obiettivo: sostenere gli investimenti su innovazione tecnologica, sostenibilità, nuovi insediamenti produttivi e qualità del lavoro.

La cifra stanziata rientra nel più ampio piano nazionale da 200 miliardi di euro promosso da Confindustria e Intesa Sanpaolo, valido fino al 2028. Di questi, un quarto sarà destinato alle imprese della Lombardia, in particolare a quelle piccole e medie, che costituiscono l’ossatura dell’economia bresciana e regionale.

“L’accordo siglato oggi rappresenta molto più di un impegno economico: è una visione condivisa tra la nostra Associazione e Intesa Sanpaolo sul futuro dell’industria italiana e bresciana – ha detto il presidente Paolo Streparava – Solo chi investe con una visione strategica di medio-lungo periodo può affrontare la complessità dei mercati globali e cogliere le opportunità delle nuove tecnologie. Con questo accordo, mettiamo le nostre imprese nelle condizioni di farlo, con il supporto di uno dei principali gruppi bancari del Paese. Il tessuto imprenditoriale bresciano ha già dimostrato, in passato, di saper reagire alle crisi e reinventarsi. Oggi abbiamo le risorse e lo slancio per compiere un nuovo salto di qualità, nonostante le ormai note difficoltà geopolitiche che caratterizzano questo periodo”.

“Il rinnovato accordo con Confindustria, che mette a disposizione delle imprese lombarde 50 miliardi di euro sui 200 complessivi a livello nazionale, ci permette di rafforzare il sostegno al tessuto produttivo bresciano caratterizzato dalla presenza di Pmi dinamiche che rappresentano una componente essenziale delle filiere e dei distretti industriali del Paese – ha aggiunto Paola Lecci, direttrice regionale di Intesa Sanpaolo – Intesa Sanpaolo si rivolge a queste aziende per aumentarne la competitività offrendo soluzioni di finanziamento dedicate per incentivare nuovi investimenti sostenibili e crescita sui mercati esteri”.

Sguardo al futuro, radici nel territorio

L’accordo prevede il supporto a progetti legati alla Transizione 5.0, all’intelligenza artificiale, alla robotica, alle scienze della vita e alla produzione energetica da fonti sostenibili. Non solo. Parte del piano riguarda anche il cosiddetto “abitare sostenibile”, pensato per migliorare la mobilità dei lavoratori e rendere più attrattivi i territori industriali.

Ad affiancare l’intesa, anche uno studio congiunto di Intesa Sanpaolo e del Centro Studi di Confindustria Brescia, che analizza lo stato di salute del sistema produttivo locale. Il quadro è complesso: dopo il rimbalzo post-Covid, il 2025 si è aperto con una flessione del 2,3% dell’attività economica nel primo trimestre rispetto all’anno precedente. Il peso dell’energia resta un fattore critico: la bolletta energetica per l’industria bresciana è stimata in oltre 1,2 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto alla media 2018–2019.

Nonostante questo, non mancano segnali positivi: cresce l’efficienza energetica (77% delle aziende attive in questo ambito), aumentano gli investimenti in digitalizzazione e le esportazioni restano solide, con oltre 20 miliardi di euro registrati nel 2024. I mercati più promettenti? India, Nord Africa, Sud America, Paesi del Golfo.

Un’intesa che prova dunque a dare slancio a un tessuto imprenditoriale che ha già dimostrato di saper reagire alle crisi e oggi punta a un salto di qualità, nel segno dell’innovazione.