Alessandro Musini rimarrà in carcere per sempre. Confermato l’ergastolo al 50enne che quattro anni fa, 16 marzo 2015, uccise la moglie Anna Mura in un appartamento in Via Matteotti a Castenedolo.

A confermare la condanna è stata la prima sezione penale della Corte di Cassazione. Un epilogo che ha spazzato via ogni dubbio che ieri e durante le indagini i difensori di Musini avevano avanzato. Non è stato un lavoro semplice quello dei giudici che hanno avuto bisogno di tre ore per prendere una decisione definitiva.

Troppi gli elementi che inchiodano Musini: dalla fine del rapporto con la moglie, alla certezza della sua presenza in casa nell’ora dell’omicidio e della sua fuga durata più di un giorno. Sui sedili dell’auto vennero trovate inoltre macchie di sangue. In casa al momento del delitto era presente anche il figlio, minorenne all’epoca dei fatti.

Il ragazzo disse di non essersi accorto di nulla nonostante l’assassinio avvenne a pochi metri dal suo letto e sull’intimo della madre vennero trovate tracce del dna del figlio. Il padre del ragazzo non accusò mai il figlio, ma accusa e difesa si scontrarono incrociando diverse tesi. Facile intuire chi ne uscì sconfitta.

Musini dal canto suo continua a negare la sua innocenza dal carcere di Cagliari dove dovrà scontare il resto dei suoi giorni.