Il Brescia accarezza l’idea di poter fermare la Juventus. In una cornice di pubblico da favola, 19 mila spettatori, la formazione allenata da Corini esce sconfitta dalla sfida con la Juventus per 2-1. Applausi comunque per la prestazione dei biancoazzurri: determinati, senza timori reverenziali e con la voglia di stupire. Peccato per il secondo ko casalingo dopo quello con il Bologna. Pronti via ed il Rigamonti esplodeva di giubilo per la sassata di Alfredo Donnarumma. Il bomber campano riceveva palla da Romulo, Alex Sandro non lo affrontava con il numero 9 a scaraventare una botta che piega le mani a Szczensny: tripudio del popolo bresciano. La risposta della Juve non tardava ad arrivare. Higuain, Dybala e Khedira tentavano la via del gol: in tutti i casi la palla sfiorava il bersaglio grosso. E Mario Balotelli? L’attaccante tanto atteso e osservato speciale in tribuna dal Ct Roberto Mancini si vedeva alla mezz’ora. Il numero 45 si guadagnava un calcio di punizione dai 35 metri: la sua bomba era deviata da Szczensny in angolo a fatica. Poco prima dell’intervallo la Juve però trovava il gol del pareggio. Rete figlia di una indecisione di Joronen. L’estremo finlandese usciva male toccando il pallone sul fianco di Chancellor con la sfera che carambolava in rete. Nella ripresa la Juventus alzava il ritmo mettendo nuovamente i brividi al Brescia. Nel primo caso Joronen era superlativo su Higuain, nel secondo Chancellor si opponeva su conclusione a botta sicura di Rabiot. Juve avanti al 17: Dybala conquistava un calcio di punizione. La sua battuta era deviata sulla barriera, il più lesto di tutti era Pjanic a raccogliere la sfera e scaraventarla in rete di potenza per la rimonta completa dei bianconeri. Nel finale Corini gettava nella mischia Martella e Marti per Mateju e Donnarumma. Bisoli e Balotelli avevano la chance del pareggio ma la mira era sbagliata. Ora serve resettare, far propri gli appluasi e pensare alla trasferta ostica di Napoli.