“Non solo oggi corri il rischio di morire sul lavoro, ma hai anche un’altra certezza, che sei povero lavorando. Tutti sono sorpresi ma chi paga sono i lavoratori con la morte, la precarietà e il peggioramento delle proprie condizioni”, così il segretario generale di Cgil Maurizio Landini a Brescia durante la giornata di sciopero generale organizzata in tutta Italia da Cgil e Uil per le vittime sul lavoro.

Il discorso di Landini ruota intorno ai diritti dei lavoratori, alla situazione di precarietà che sono costretti a vivere, al peggioramento del lavoro e all’importanza della solidarietà e della democrazia. “Vogliamo che voi siate liberi cittadini anche all’interno del mondo del lavoro. Oggi il lavoro non permette di vivere con dignità, perché quando si è precari, e quindi sotto ricatto, non si è liberi”.

“Noi dobbiamo essere lavoratori che sono cittadini italiani e tutti dovremmo avere gli stessi diritti a prescindere da dove siamo nati, dal colore della pelle e dalla religione – ha continuato Landini- Questo nostro paese è democratico e libero perché abbiamo sconfitto il nazismo e il fascismo e siamo una repubblica democratica antifascista e fondata sul lavoro. Questo vogliono mettere in discussione e noi non glielo dobbiamo permettere”.

Landini parla anche dell’incidente della centrale termoelettrica di Bologna e spiega che dietro si nascondono due questioni generali, “noi in Italia abbiamo le centrali più vecchie e a partire dal 2018 ogni centrale è stata ceduta ad ogni singola regione”.

L’intervento in piazza