“Ridurre le occasioni di contagio significa evitare uscite e spostamenti che non sono necessari, significa anche stare a casa il più possibile e capire che ci sono attività essenziali, che è giusto continuare, e altre meno essenziali che è giusto provare a rinviare”.

E’ l’appello lanciato dal ministro della Salute Roberto Speranza a “Di Martedì” su La7, per cercare di contenere la curva dei contagi da Covid-19 che ieri ha registrato 10.874 nuovi casi, con 89 decessi. I numeri sui contagi da coronavirus ci dicono che “la situazione è molto seria”, che “la curva cresce” e perciò “serve uno sforzo in più da parte di ciascuno”.

“Nelle prossime ore bisogna alzare il livello di attenzione – ha aggiunto – Ci sono attività essenziali e altre che si possono spostare e rinviare”. Quanto ai numeri dei prossimi giorni, ha precisato, “non sono scritti nel cielo ma dipendono dai nostri comportamenti e dalle misure che decideremo con i presidenti di Regione e i sindaci”.

“Siamo determinatissimi ad affrontare questa crisi, abbiamo sempre tenuta alta la soglia di attenzione – ha spiegato il ministro –. Il Servizio sanitario nazionale ora è più forte. Sono state assunte 33 mila persone, produciamo fino a 30 milioni al giorno di mascherine. Insomma, non siamo a marzo”. Tuttavia, ha sottolineato, “è giustissimo che nei territori dove c’è maggiore difficoltà si assumano decisioni più dure e specifiche”.

Quanto alle proteste dei sindaci dopo l’ultimo dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, Speranza ha precisato: “ci sarà un’ordinanza nelle prossime ore, sono pronto a prendermi le mie responsabilità”. Il titolare della Salute ha poi sottolineato che una nuova chiusura totale per contenere i contagi si può ancora evitare ma dipende dai comportamenti di tutti noi.

“Lavoriamo giorno e notte per evitare il lockdown ma l’esito non è scontato, dipende da quello che riusciremo a fare nelle prossime settimane – ha precisato -. C’è ancora un margine, abbiamo una possibilità di piegare la curva senza misure più drastiche. Ci stiamo provando, però dipende da noi, dal governo, dalle Regioni e dai cittadini con i loro comportamenti”, ha aggiunto.

Intanto le Regioni più colpite dal virus corrono ai ripari. Lombardia e Campania hanno annunciato il coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino. Tutti gli spostamenti effettuati durante il coprifuoco dovranno essere giustificati con un’autocertificazione. Piemonte e Liguria hanno scelto una linea più morbida prevedendo comunque restrizioni. Altre chiusure potrebbero arrivare nei prossimi giorni se la curva dei contagi da Covid-19 continuerà a crescere.

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