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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il candidato del Partito democratico alla presidenza Joe Biden s’incroceranno oggi a Tampa, in Florida, uno degli Stati il cui voto è considerato decisivo per l’esito delle elezioni del 3 novembre. La tappa di Tampa è stata aggiunta al programma di campagna elettorale di Trump sono nelle ultime ore e prevede un comizio all’esterno del locale stadio di calcio. Per Biden, invece, l’arrivo in Florida era programmato da tempo dopo la visita di ieri in Georgia, Stato del sud tradizionalmente repubblicano ma nel quale i sondaggi vedono attualmente un testa a testa tra i due candidati. Gli eventi di campagna elettorale di Trump e Biden non potrebbero essere più diversi: ieri lo stesso capo della Casa Bianca ha postato un video su Twitter proprio per mettere in evidenza il contrasto tra la folla che partecipa ai suoi comizi e i sostenitori selezionati e distanziati presenti a quelli dell’ex vice di Barack Obama. “Vinceremo alla grande in Florida. In realtà stiamo vincendo in molti Stati, la Grande ondata rossa inizia a formarsi”, ha inoltre scritto Trump su Twitter.

A Tampa Trump è stato costretto a cancellare un evento lo scorso marzo, uno dei primi segni dell’impatto della pandemia di coronavirus sulla campagna elettorale negli Stati Uniti. All’epoca, come sottolinea il “New York Times”, i decessi per Covid-19 erano solo 32; oggi sono 227.667, con gli Usa che detengono il primato di Paese più colpito dalla pandemia. In Florida, secondo l’ultimo sondaggio condotto da “Nbc News” e dall’istituto Marist Poll, Biden godrebbe attualmente di un vantaggio di quattro punti percentuali. Se invece si guarda alla media dei sondaggi elaborata da RealClearPolitics, il vantaggio del candidato Dem si restringe a 0,5 punti.

Malgrado i fondi sostanziosi stanziati per la campagna elettorale, Biden non è riuscito infatti a sfondare tra gli elettori ispanici. Trump, al contrario, sembra essere riuscito a mantenere la sua base di Mar-a-Lago, attraverso frequenti visite, anche nelle ultime settimane, e attraverso politiche particolarmente gradite alla nutrita comunità di origine cubana, come per esempio il proclamato anti-comunismo e l’ostilità nei confronti del presidente venezuelano Nicolas Maduro.

Gli elettori della Florida hanno la possibilità di esprimere il loro voto via posta già da diverse settimane (a farlo sono stati soprattutto sostenitori dichiarati del Partito democratico, 596 mila in più rispetto agli elettori del partito rivale) e di persona da lunedì scorso (in questo caso i repubblicani hanno superato di 230 mila unità i Dem). Biden potrebbe dunque essere già in netto vantaggio, ma il 3 novembre – con i voti alle urne che superano quelli postali – tale distacco potrebbe ridursi se non invertirsi. L’incognita è costituita dalla paura del Covid-19 che potrebbe tenere a casa molti elettori: in Florida i contagi sono in aumento e negli ultimi giorni la media dei nuovi casi è salita del 39 per cento rispetto alla scorsa settimana.

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