Il futuro del M5s si lega sempre di più a quello di Giuseppe Conte. L’ex presidente del Consiglio si prepara a tornare sulla scena politica con un ruolo di primo piano all’interno del Movimento.

Ancora non si conosce la formula precisa ma non sarebbero escluse eventuali modifiche dello Statuto. Una delle ipotesi su cui starebbero ragionando i grillini sarebbe quella di tornare al vecchio modello del capo unico o reggente, abbandonando il direttorio di cinque persone, votato pochi giorni fa sulla piattaforma Rousseau.

Di questo si è parlato oggi nel corso del vertice tra i big del movimento, che si è svolto all’Hotel Forum, a Roma, alla presenza di Beppe Grillo e dello stesso Conte. L’incontro, inizialmente, avrebbe dovuto tenersi nella villa di Marina di Bibbona del M5s ma la fuga di notizie ha fatto saltare l’appuntamento in Toscana.

Al vertice romano erano presenti, tra gli altri, Vito Crimi, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Stefano Patuanelli, Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro, Paola Taverna, Carlo Sibilia e l’ex portavoce del presidente del Consiglio Rocco Casalino.

Nessuno però all’uscita ha voluto fare dichiarazioni e lo stesso Grillo si è limitato a un generico Tweet: “bellissima giornata. Tutte le cose che non verranno pubblicate sono vere”. Fonti del M5s hanno fatto comunque sapere che Conte ha accettato l’invito di Grillo di partecipare al “progetto rifondativo del Movimento”.

L’ex ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, intervistato a “Mezz’ora in più” su Rai tre, però ha avvertito: “coinvolgere Conte come leader può essere una soluzione per far risalire il M5s nei sondaggi.

Tuttavia, ha precisato, l’ex premier non deve essere usato per “coprire i problemi e le contraddizioni del M5s”. Insomma, quella di Conte “non deve essere solo un’operazione di comunicazione”, che lascia “i nodi irrisolti”. Altrimenti, ha concluso, è “tutto inutile”.
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