Come ogni anno, quando Legambiente pubblica il consueto rapporto “Mal’aria di città”, viene evidenziata una situazione relativa all smog che non è delle migliori in Italia e a Brescia. Oltre al presente, a preoccupare è il futuro e in particolare i nuovi e più stringenti limiti normativi che entreranno in vigore nel 2030.

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Secondo Legambiente, Brescia è in ritardo in vista della nuova scadenza in particolare per le Pm 2.5. Per rientrare nel nuovo limite dovrebbe ridurre la concertazione del 50%.

Soffermandoci sulle Pm 10, Brescia sfora il tetto massimo di giorni di sforamento sulla centralina del Sereno: se il limite imposto sarebbe di 35 giorni, se ne sono registrati ben 60.

Quali sono le proposte di Legambiente per raggiungere gli obiettivi? Passare dalle Ztl (zone a traffico limitato) alle Zez (Zone emizzioni zero), potenziamento del trasporto pubblico, sharing mobility, città a misura d’uomo, efficientamento energetico e solo mobilità elettrica in città anche prima del 2035.

Azioni per rendere più decisiva una decrescita dell’inquinamento fino a oggi troppo piatta: 2% all’anno ad esempio per le Pm 10. Le città più distanti dall’obiettivo previsto per le Pm 10 dovrebbero ridurre le proprie concentrazioni cittadine tra il 30% e il 43% entro i prossimi sette anni, ma stando agli attuali trend di riduzione registrati negli ultimi 10 anni, potrebbero impiegare mediamente altri 17 anni per raggiungere l’obiettivo, ovvero il 2040 anziché il 2030.