Si terrà, questa sera, a palazzo Madama, una riunione tra Matteo Renzi e i parlamentari di Italia viva. Un incontro durante il quale sarà affrontato il tema del partito unico, anche alla luce delle ultime dichiarazioni polemiche tra Iv e Azione. Voci sempre più insistenti parlano di un progetto, quello appunto del partito unico, che sembrerebbe essere destinato al capolinea.

“Per quanto concerne Azione, la prospettiva di un partito dei liberal-democratici aperto e inclusivo resta l’unica utile al Paese. Va perseguita seriamente e rapidamente con i soggetti realmente interessati. Polemiche da cortile non ci interessano e non vi prenderemo parte”, ha scritto dal canto suo su Twitter il segretario di Azione, Carlo Calenda. La deputata di Italia viva, Maria Elena Boschi, sempre su Twitter ha sottolineato: “Leggo polemiche dentro il Terzo polo. Mi dispiace. Abbiamo scelto di fare un partito unico e abbiamo già definito le date. Noi non cambiamo idea e lavoriamo in questa direzione. Dieci giugno”.

E il deputato di Iv, Roberto Giachetti, ha ironizzato: “Cioè giuro che chi rompe adesso, dopo le promesse che abbiamo fatto fin dalla campagna elettorale, per un progetto politico, largo, partecipato e contendibile, vince il ‘premio Giachetti’ del 2023”.

A infiammare gli animi, questa mattina, è stato il capogruppo di Azione alla Camera, Matteo Richetti, parlando del doppio ruolo del leader di Italia Viva, ora anche direttore de “Il Riformista”. “Deve decidere se fare politica o informazione”, ha detto.

“Quando mi telefona, Renzi mi parla del partito o mi intervista come direttore?”, ha aggiunto Richetti. E’ stato poi il senatore di Iv, Ivan Scalfarotto, a rispondergli: “Leggiamo che Richetti ha dubbi sulle scelte di Renzi. Prima gli chiedono il passo indietro, poi non sono convinti. Fortunatamente con il 10 giugno parte il congresso del partito unico e tutti i dubbi saranno sciolti nel fisiologico gioco democratico”, ha commentato. Animi andati poi in escandescenza dopo le dichiarazioni anonime di un esponente di Azione, che ha messo in dubbio la fusione con Italia Viva per i “tatticismi inaccettabili” di Matteo Renzi.

“Non c’è nessun tatticismo di Italia Viva. Abbiamo deciso di fare un congresso democratico in cui ci si confronti a viso aperto e non con le veline anonime”, hanno risposto in una nota i portavoce nazionali di Italia Viva Alessia Cappello e Ciro Buonajuto. “Ci sono le date già fissate, ci sono le regole decise da Calenda comprese quelle sul tesseramento, ci sono i gruppi di lavoro con i nomi già decisi, c’è il comitato politico. Noi siamo pronti al congresso che Calenda ha chiesto di fare. E ci mettiamo nome e cognome”.

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