Molte famiglie stanno lasciando o hanno in programma di abbandonare il Libano in cerca di sicurezza e protezione dopo l’esplosione del porto di Beirut del 4 agosto scorso. Lo riferisce l’emittente televisiva di proprietà qatariota “Al Jazeera” in un lungo reportage pubblicato quest’oggi sul proprio sito web.

Secondo una ricerca della società di consulenza libanese Information International, il numero medio di persone che lasciano il paese su base giornaliera è aumentato da 3.100 a 4.100 persone dopo l’esplosione.

“Non ci sono ancora statistiche precise sugli effetti dell’esplosione, ma il numero di persone che lasciano il Libano aumenterà sicuramente nei prossimi mesi”, ha detto Jawad Adra, fondatore dell’azienda di consulenza. Le prime a partire sono state le famiglie benestanti e con doppia cittadinanza, ma non tutti hanno la possibilità di recarsi all’estero.

“Potersene andarsene è un privilegio. Molti vogliono partire, ma non tutti hanno risorse come soldi, istruzione, un’altra nazionalità o parenti all’estero”, ha spiegato Adra, precisando che l’emigrazione dipende anche dalla disponibilità dei paesi ospitanti ad accogliere i cittadini libanesi. Diverse nazioni hanno mostrato solidarietà con il Libano dopo l’esplosione, facilitando i processi di immigrazione.

La Francia ha ripreso a rilasciare visti ai cittadini libanesi dopo l’interruzione a causa della pandemia di coronavirus, mentre il Canada ha introdotto misure speciali per aiutare i cittadini libanesi e canadesi residenti in Libano a tornare. “Decine di migliaia di persone se ne sono andate negli ultimi 10-20 anni, con la fascia demografica più numerosa costituita da giovani professionisti e persone di età inferiore ai 45 anni”, ha aggiunto Adra.

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