Nessuna responsabilità dei vertici Anas per la morte di Sara Comaglio, la ragazza rimasta uccisa sette anni fa nel tunnel di Prevalle allagato. Il tribunale di Brescia ha assolto Matteo Castiglioni, responsabile territoriale dell’Anas all’epoca dei fatti. Era lui a capo della manutenzione della 45 bis. Il tunnel della 45bis si era allagato per un guasto ad una pompa idrovora andata in tilt per la presenza di un pezzo di legno. Nonostante l’allarme nessuno andò a verificare. Proprio su questa base il pubblico ministero ha fondato i capi d’accusa. Altro tema trattato è stato quello della velocità che su quel tratto di strada prevede i 90 km/h. Probabilmente la ragazza viaggiava a velocità più sostenuta. A smorzare l’accusa ci hanno però pensato gli avvocati difensori i quali hanno sostenuto che la ragazza viaggiasse tra i 120 e i 130 km/h e come altri automobilisti transitati nella zona incriminata a basse velocità non siano stati autori di incidenti. A questo inoltre si è aggiunto la tesi che una pompa rotta non poteva essere tema di chi è a capo dell’Anas e per questo doveva essere incriminato. Così ha pensato anche il giudice Maria Chiara Minazzato assolvendo Matteo Castiglioni “Per non aver commesso il fatto”. L’unico a pagare per la morte di Sara Comaglio è un cantoniere di Anas, già condannato in via definitiva a sei mesi.