“Per evitare questo tipo di tragedie l’INAIL a luglio aveva emanato una circolare per la tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni di calore chiedendo una sospensione dal lavoro dalle 14.00 alle 17.00 proprio per evitare di far lavorare all’aperto i lavoratori nelle ore più calde, soprattutto coloro cui la mansione prevede un intenso sforzo fisico, e di certo la vendemmia è un lavoro faticoso.
Evidentemente per alcuni questa nota è rimasta una semplice indicazione altrimenti queste
tragedie si potevano evitare

La dura presa di posizione, a poche ore dalla morte di un 37enne, di origine rumena, impegnato nella vendemmia in Franciacorta, arriva dal segretario generale della Flai Cgil di Brescia Enrico Nozza Bielli.

“Come ogni anno – prosegue Nozza Bielli – la Flai Cgil in questo periodo è nei campi della Franciacorta a distribuire acqua e cappellini anche per contrastare il caldo pericoloso di quest’estate ma dai nostri interventi sul territorio ci era chiaro che alcune aziende sottovalutavano il problema”.

Il segretario della Flai Cgil di Brescia pone poi l’accento sul sistema delle visite preventive per chi lavora in agricoltura: “deve essere potenziato e soprattutto considerato come un vero atto di prevenzione e non come un mero passaggio burocratico”.


“In attesa che la magistratura accerti la reale dinamica dei fatti – conclude Enrico Nozza Bielli – auspichiamo che le aziende agricole non facciano lavorare le persone nelle ore più calde fino a quando le temperature non diventeranno più miti”.