Usura ed estorsione con metodo mafioso.

È l’accusa per 15 persone finite in manette all’alba di oggi nelle province di Brescia, Milano, Reggio Calabria, Cremona e Ascoli Piceno.

Gli arresti sono stati eseguiti da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza su ordine della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, nell’ambito dell’operazione “Atto finale”.

Secondo i magistrati le 15 persone arrestate sarebbero “inserite in contesti di criminalità organizzata di stampo mafioso, ndrangheta.

L’attività degli investigatori – diretta dal Sost. Procuratore della Repubblica Roberta Panico della Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, unitamente ai Sost. Proc. Erica Battaglia e Sost. Proc. Carlotta Bernardini – ha permesso di documentare, nonostante il periodo di lockdown, condotte intimidatorie ed estorsive, accordi e pagamenti usurari, accompagnati da pressioni e pretese economiche in danno di imprenditori, accordi per la spartizione degli illeciti guadagni, richieste di protezione criminale e gravi situazioni di esposizione a rischio per l’incolumità individuale. 

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