Nel 4° trimestre del 2021, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi si è attestato a 123, evidenziando così una significativa riduzione rispetto a quanto rilevato nel periodo precedente (146), quando di fatto si era posizionato non lontano dai massimi storici dall’avvio della rilevazione (anno 2016).

Il valore dell’indice sperimentato nell’ultimo periodo del 2021 è il più basso dell’anno e rifletterebbe la fase di relativo indebolimento del quadro ciclico del comparto, all’interno di un contesto che rimane, nonostante le numerose incognite all’orizzonte, complessivamente positivo.

A evidenziarlo sono i risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia al 4° trimestre 2021.

“Un dato trimestrale negativo che si innesta su un 2021 tutto sommato molto positivo – ha commentato Fabrizio Senici, Presidente del Settore Terziario di Confindustria Brescia, in riferimento al periodo tra ottobre e dicembre 2021 –. Pandemia, aumento dei costi dell’energia, inflazione ai massimi storici sono alcuni dei punti di crisi che frenano la propensione del manifatturiero all’investimento in beni intangibili, asset principali delle aziende del Terziario.”

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è aumentato per il 59% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 43% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +25% e a +15%);
  • i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione positiva (saldo netto pari a +10%).

Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:

  • il fatturato è atteso in crescita dal 49% degli intervistati, con un saldo positivo del 33% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
  • i saldi riferiti al portafoglio ordini (+37%) e all’occupazione (+19%) descrivono uno scenario di possibile ulteriore rafforzamento dell’attività;
  • i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo del 23%, a conferma della presenza di crescenti pressioni inflattive, in coerenza con gli ingenti rincari riscontrati dagli input nell’ultimo periodo.

Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana si confermano positive, sebbene con un’intonazione generalmente più prudente rispetto a quanto formulato mesi fa. Le aspettative scontano infatti una serie di fattori critici, fra cui: l’evoluzione della pandemia (che frena i consumi nei servizi), le inedite pressioni inflattive (che limitano il potere d’acquisto delle famiglie) e le crescenti tensioni geopolitiche nell’ex Unione Sovietica. Nel dettaglio, il 20% degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, a fronte del 68% che prevede stazionarietà e del 12% che ha una visione sfavorevole.

L’andamento per comparto

Consulenza alle imprese

Il clima di fiducia delle realtà attive nel comparto della consulenza alle imprese, nel 4° trimestre 2021, si attesta a 119, contro il 151 del periodo precedente.

I giudizi espressi sui tre mesi precedenti segnalano che: il fatturato è aumentato per il 45% delle aziende, con un saldo positivo del 22% tra risposte in crescita e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +9% e a +18%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione in rafforzamento (saldo netto pari a +18%).

Con riferimento alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 41% degli intervistati, con un saldo positivo del 18%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+31%) e all’occupazione (+18%) descrivono uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+18%). Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano positive: il 27% degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, il 64% prevede stazionarietà e solamente il 9% ha una visione sfavorevole.

ICT & digitale

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto ICT & digitale, nel 4° trimestre 2021, si attesta a 129, in discesa rispetto a quanto rilevato tra luglio e settembre (150). In merito ai giudizi espressi sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 65% delle imprese, con un saldo positivo del 53% tra variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +35% e a +11%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione piatta (saldo netto pari a 0%).

Riguardo alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 65% degli intervistati, con un saldo positivo del 59%; i saldi riferiti al portafoglio ordini e all’occupazione risultano positivi (rispettivamente pari a +59% e a +29%); i prezzi dei servizi offerti registrano un saldo positivo del 29%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana risultano in parte sfavorevoli: il 12% degli imprenditori ha un orientamento positivo, il 71% prevede stazionarietà e il rimanente 18% prospetta una contrazione.

Servizi alle imprese

Il clima di fiducia delle realtà attive nel comparto servizi alle imprese, nel 4° trimestre 2021, si attesta a 133, di fatto invariato rispetto al periodo precedente. Riguardo ai giudizi espressi a consuntivo: il fatturato è aumentato per il 78% delle imprese, con un saldo positivo del 78%; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +56% e a +22%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione nel complesso piatta.

In merito alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 44% degli intervistati, con un saldo positivo del 33%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+22%) e all’occupazione (+22%) descrivono uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo positivo del 22%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana risultano positive: il 22% degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, a fronte del 78% che prevede stazionarietà.

L’Indagine viene effettuata trimestralmente su un panel di imprese associate appartenenti al settore terziario.