L’inchiostro sulla firma dell’ordinanza emanata dal Comune di Brescia per la nuova movida bresciana deve ancora asciugarsi e già arrivano le prime critiche. Il direttore generale di Confesercenti Alessio Merigo, infatti, ha duramente attaccato le misure adottate dal sindaco Emilio Del Bono dopo il tavolo con Prefetto e Questore ritenendole troppo penalizzanti per gli operatori del settore.

“Il nostro Sindaco è convinto che con questi metodi si possano scoraggiare fenomeni di eccessivi contatti, semplicemente penalizzando quegli operatori che da 70 giorni speravano di poter ripartire con un minimo di sostenibilità – ha detto Merigo – Ordinanza che, così sembra, resterà in vigore fino al 15 giugno. E poi cosa accadrà? Il Sindaco riterrà di reiterare il provvedimento e le imprese continueranno a subire restrizioni, in quanto con tutta probabilità il problema si ripresenterà allo stesso modo”.

Il caso “piazzale Arnaldo” ha fatto notizia in tutta Italia e l’ordinaza urgente è stata approvata proprio per evitare che nei fine settimana si creino assembramenti di giovani e meno giovani nei pressi di bar e locali.

“È nostra precisa convinzione che le misure adottate ancorché penalizzanti per gli imprenditori non sortiscano risultati apprezzabili perché non è con ordinanze restrittive, che rischiano solamente di spostare il problema in altri luoghi senza risolverlo alla radice, ma con azioni di informazione, sensibilizzazione e supporto che si potrà far leva sul senso civico dei cittadini – continua la nota dell’associazione – Riteniamo che il tempo delle restrizioni che spesso limitano in modo eccessivo l’individuo sia da considerare superato e nell’ottica della convivenza con questa epidemia, il cittadino debba diventare un soggetto proattivo, così come gli imprenditori debbono proseguire nella loro attività essendo forniti di tutte le dotazioni per rispettare i protocolli sanitari”.

Al termine la presa di posizione, ovviamente nettamente contraria, alle nuove norme comunali: “Esprimiamo pertanto il nostro dissenso nei confronti di questa ordinanza richiamando l’attenzione sul fatto che più volte abbiamo offerto la disponibilità a sederci attorno ad un tavolo per collaborare e individuare le migliori soluzioni, e che fino ad oggi non c’è stata data questa opportunità. Il caso più evidente è proprio di questa recente delibera che ci è stata semplicemente comunicata”.