Operazione della Finanza: oltre 100 indagati tra bresciani e bergamaschi

Riciclaggio, usura, truffa, appropriazione indebita, estorsione e contraffazione. Non solo anche falso in bilancio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono questi i reati che figurano nel quadro di un’articolata indagine effettuata del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bergamo che ha portato, dopo l’arresto in flagranza di 11 persone e la denuncia di altre 95, all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per altri cinque soggetti. I destinatari della misura cautelare sono tutti cittadini bresciani e bergamaschi. L’inchiesta si sarebbe sviluppata sulle sponde bergamasche del fiume Oglio partendo dalla denuncia di due correntisti di Poste Italiane, i quali si erano visti svuotare, grazie alla «clonazione» del loro libretto postale e all’utilizzo di documenti contraffatti, l’intero saldo di un libretto, oltre 300.000 euro, il corrispettivo del risparmio di una vita. Partendo da questo episodio episodio gli uomini della Guardia di Finanza sono risaliti al gruppo criminale composto da soggetti già noti alle forze dell’ordine, bresciani e bergamaschi, che avevano base operativa ad Azzano San Paolo, nella Bergamasca, dove disponevano di una stamperia professionale clandestina utilizzata per creare documenti d’identità contraffatti (carte d’identità, sia cartacee che in formato elettronico, patenti di guida, codici fiscali) oltre a clonare carte di credito/debito e bancomat. Una serie infinita di documenti che consentivano loro di noleggiare auto e camper che venivano poi rivenduti all’estero una volta contraffatti i relativi documenti. I soldi della vendita venivano poi riportati in Italia da «corrieri», che sono poi stati arrestati con l’accusa di riciclaggio per un valore di oltre 2,5 milioni di euro. Le indagini inoltre hanno condotto anche alla scoperta di diversi casi di estorsione ed usura con l’arresto in flagranza dell’estorsore e la denuncia di un soggetto dedito alla concessione di prestiti con tassi fino al 552%. E ancora i militari hanno scoperto anche come lo stesso sodalizio criminale fosse dedito al favoreggiamento all’immigrazione clandestina: sarebbero 60 i soggetti extracomunitari che, in virtù di false assunzioni attestanti il loro inserimento nel mondo del lavoro, hanno ottenuto il rilascio del relativo permesso di soggiorno. Ingente l’entità dei sequestri avvenuti nel corso dell’inchiesta: 628.917 euro in titoli al portatore e 67.000 euro in contanti, 4 lingotti d’oro ed 1 d’argento, 250 carte di credito/bancomat clonate, numerosi documenti d’Identità contraffatti, 14 orologi di marca e di provenienza illecita, 5 autovetture, 40 Smartphone, 20 computer, numerosi campioni di banconote estere da contraffare, un disturbatore di segnale gps usati per depistare le indagini,1 pistola con matricola abrasa, oltre a 130 proiettili, 2 pugnali da combattimento illegalmente detenuti e un sigillo di Stato contraffatto, un’ampia scorta di materiale necessario a produrre documenti e carte contraffatti e la stessa stamperia clandestina.