Momenti di paura nei giorni scorsi al centro sanitario “San Giovanni di Dio” di Brescia, dove un giovane paziente di 23 anni è andato improvvisamente in escandescenze, colpendo a calci e pugni tre degenti e due operatori sanitari intervenuti per calmarlo. Le vittime hanno riportato solo lievi conseguenze, ma l’episodio ha creato forte allarme.
Sul posto sono intervenute le pattuglie della Squadra Volante della Polizia di Stato, allertate dal numero di emergenza 112. All’arrivo degli agenti il giovane è stato contenuto e sedato dal personale sanitario, quindi denunciato alla Procura della Repubblica.
Il Questore di Brescia, Paolo Sartori, ha sottolineato “la delicatezza e la complessità delle situazioni che quotidianamente il personale sanitario e di assistenza affronta nelle strutture ospedaliere”, ribadendo che la Polizia di Stato continuerà a garantire supporto a tutela di operatori e pazienti.
Sulla vicenda è intervenuta anche l’UGL Salute, con una dichiarazione congiunta del segretario nazionale Gianluca Giuliano e della segretaria provinciale di Brescia Francesca Castelvedere: “Condanniamo con fermezza quanto accaduto. È inaccettabile che medici, infermieri e operatori vengano aggrediti mentre svolgono il proprio lavoro. La sicurezza nei luoghi di cura è diventata una vera emergenza nazionale”.
Il sindacato chiede misure immediate come “rafforzamento della sicurezza nelle strutture sanitarie, personale formato, sistemi di sorveglianza attivi, strumenti personali come i braccialetti antiaggressione e protocolli operativi chiari”. E conclude: “Non è più il tempo delle sole dichiarazioni di solidarietà. Ogni aggressione è una sconfitta per lo Stato e una ferita per tutto il sistema sanitario. Il rispetto per chi cura deve tornare a essere un valore non negoziabile”.