
Il progetto del Musil – il Museo dell’Industria e del Lavoro – e l’intera area del Comparto Milano tornano finalmente a muoversi. Il Comune di Brescia incasserà quasi 13 milioni di euro (12.982.377 euro per la precisione) escutendo le fideiussioni che da anni garantivano la realizzazione delle opere di urbanizzazione nella zona sud-ovest della città.
Una cifra che permetterà di chiudere una lunga vicenda giudiziaria e di rimettere in moto la rigenerazione dell’area, bloccata da anni. Al centro c’è la Basileus spa, proprietaria di una porzione del comparto, che si era impegnata a realizzare – tra le altre opere – anche il Musil, oggetto di uno specifico accordo con Regione Lombardia e altri enti.
I lavori si erano interrotti, portando a un contenzioso legale che ha coinvolto anche il Comune. Secondo una perizia del Tribunale, delle opere promesse era stato realizzato e collaudato solo l’equivalente di 1,4 milioni di euro.
L’accordo transattivo, raggiunto a giugno e ora pienamente operativo, ha permesso al Comune di incassare le fideiussioni (quasi 12 milioni dalla Banca Popolare di Milano e poco più di 1 milione da Coface), rientrare in possesso dell’area di cantiere e chiudere le cause pendenti. In cambio, il Comune ha rinunciato a rivalersi per eventuali altri costi futuri.
Una scelta valutata come “equilibrata”, che permette di liberare risorse pubbliche, tutelare l’interesse collettivo e aprire finalmente una nuova fase per uno dei principali ambiti di trasformazione urbana della città. Obiettivo: aggiornare le convenzioni urbanistiche, completare le opere incompiute e restituire a Brescia uno spazio culturale atteso da troppo tempo.